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Октябрь
2024

Come vengono usati i fondi PNRR per la digitalizzazione dei Comuni?

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C’è un tallone d’Achille nei comuni italiani, da sempre. Si tratta della digitalizzazione non soltanto delle infrastrutture, ma anche dei processi. Nel contesto di una Pubblica Amministrazione (si pensi, ad esempio, al progetto del cloud) che ambisce a evolversi da questo punto di vista e che vuole aumentare anche i livelli di sicurezza per i servizi alla popolazione e per i dati dei cittadini, non è pensabile che gli uffici dei piccoli comuni italiani al di sotto dei 5mila abitanti (cuore pulsante dell’identità territoriale del nostro Paese) siano ancorati a vecchi principi di lavoro, a vecchie tempistiche e a vecchi strumenti. La presenza di voci di spesa corpose nel PNRR per i processi di digitalizzazione è stata alla base, sicuramente, dell’accordo siglato tra ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) e Dipartimento per la transizione digitale. In piedi, ci sono progetti che puntano a fotografare lo stato della digitalizzazione sui territori e, allo stesso tempo, a formare nuove e vecchie professionalità in ottica tecnologica.

LEGGI ANCHE > A che punto è il processo di digitalizzazione dei comuni italiani

Comuni digitali, il piano di ANCI e del Dipartimento per la transizione digitale

L’intesa tra le due istituzioni risale all’autunno del 2023: il periodo di un anno trascorso dalla firma del protocollo d’intenti è servito a rendere concreti due progetti finanziati dal PNRR, ovvero l’Accademia dei Comuni digitali e la Mappa dei Comuni digitali. Con il primo servizio, come vedremo in un successivo articolo di approfondimento del nostro monografico di oggi, si intende formare project manager per i processi di digitalizzazione dei comuni, puntando a fornire – a ciascuna realtà territoriale – strumenti e competenze per costruire da soli i percorsi più utili per dare un impulso tecnologico alla propria istituzione. L’Accademia dei Comuni digitali andrà avanti fino al 2025 e vedrà impegnati i comuni nell’aggiornamento su alcune discipline chiave, come la cybersicurezza e l’utilizzo delle principali piattaforme condivise strategiche. La Mappa dei Comuni, invece, consiste in una sorta di censimento – che vedrà la partecipazione degli Enti locali – dello stato di avanzamento dei processi di digitalizzazione.

Sono progetti che non saranno conclusivi, ma che si inseriranno in nuove tappe di collaborazione tra ANCI e presidenza del Consiglio: «Con l’Accademia dei Comuni Digitali e la Mappa dei Comuni Digitali, passiamo ancora una volta dalle parole ai fatti grazie al governo Meloni e al lavoro di squadra con ANCI – ha detto il sottosegretario Alessio Butti -. Questi progetti offrono formazione gratuita per accrescere le competenze del personale comunale e una mappatura dettagliata dello stato di digitalizzazione, permettendo di implementare politiche informate e promuovere un’agenda digitale basata su dati concreti. Il nostro impegno è volto a creare un ecosistema digitale forte e inclusivo che possa sostenere la crescita e l’innovazione a lungo termine».

Ma cosa succederà quando i fondi del PNRR finiranno? Innanzitutto, due progetti come quelli appena descritti servono – in teoria – a fare un investimento sulle risorse e sulle strutture, garantendo il know-how necessario per affrontare le complesse sfide della digitalizzazione (sempre più rapida).

L'articolo Come vengono usati i fondi PNRR per la digitalizzazione dei Comuni? proviene da Giornalettismo.




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