Ivrea, la minoranza abbandona l’aula sulla discussione del Parco 5 laghi

IVREA

Momenti di forte tensione nel consiglio comunale di Ivrea di martedì 29 ottobre, dove si sarebbe dovuto discutere del Parco dei 5 laghi per mezzo sia di una mozione del consigliere di minoranza De Stefano, che invitava sindaco e giunta a difendere l’istituzione del Parco, sia di un’interpellanza generale della maggioranza sullo stesso argomento. Ma mentre la mozione è stata discussa e approvata, l’interpellanza successiva è stata invece rimandata a causa dell’inaspettato abbandono dell’aula da parte della minoranza, questa volta compatta.

A dare il la, il consigliere di minoranza Andrea Cantoni (Fratelli d’Italia): «C’è stata una corsa del Partito democratico a intestarsi una battaglia in contrasto con un consigliere comunale di minoranza, con il quale peraltro non vado nemmeno particolarmente d’accordo - ha commentato il consigliere -. Trovo tutto questo irrispettoso. Per questo annuncio l’abbandono dell’aula».

Una lettura evidentemente condivisa dai colleghi di minoranza, che uno alla volta hanno seguito l’esempio del consigliere Cantoni, uscendo dall’aula.

Una scelta mal digerita dalla maggioranza, dalla quale non sono mancate risposte piccate. «Sono basita – ha affermato la capogruppo del Pd Barbara Manucci –. Mi sento rimproverare che siamo andati alla rincorsa di una mozione che è stata resa pubblica ben prima. Noi abbiamo solamente rispettato i tempi». «Trovo fortemente irrispettoso che un consigliere lanci delle illazioni diffamanti supportate solo dal proprio modo di vedere la situazione – commenta la consigliera di Viviamo Ivrea Vanessa Vidano – Un’illazione alla quale mi sarebbe piaciuto rispondere in questa sede. Non darcene la possibilità da parte della minoranza mi sembra una grandissima mancanza di rispetto, è sconveniente dare questo esempio ai cittadini».

«Mi sembra evidente che questo tema generi imbarazzo nella minoranza – sostiene invece il sindaco Matteo Chiantore –. Credo però che non si possa scappare così dalle discussioni. Pieno diritto dei consiglieri di alzarsi e andarsene, ma noi il tema lo riproporremo e lo discuteremo, perché riteniamo importante che, davanti ai nostri cittadini, sia chiara la posizione delle forze politiche del territorio».

L’istituzione del Parco dei 5 laghi era infatti stata approvata sul finire della scorsa legislatura regionale con i voti della Lega e del Partito democratico, con la contrarietà di Forza Italia e Fratelli d’Italia. Un episodio mai andato giù al centro destra tanto che Paolo Ruzzola, capogruppo di Forza Italia a Palazzo Lascaris, all’insaputa dei colleghi della Lega, aveva presentato una proposta, che sarà discussa dal consiglio generale, di stralciare la legge sull’istituzione del Parco. A Ruzzola si è agginta Alessandra Binzoni, vicepresidente del gruppo di Fratelli d'Italia.Tra le ragioni alla base della proposta di legge di abolizione, la mancanza di fondi, l’opposizione di Coldiretti e la decisione di affidare il coordinamento a Città metropolitana. Una posizione quest’ultima sostenuta anche dallo stesso Cantoni, che si è infatti astenuto sulla mozione presentata dal collega di minoranza De Stefano. «L’area era già fortemente tutelata anche senza il Parco – commenta il consigliere -. Con la legge si sono semplicemente creati ulteriori carichi burocratici. Se parliamo di promozione del territorio sono sempre favorevole, ma credo che sarebbe stato più facile senza un organismo coordinato dal sindaco di Chieri per conto di Città metropolitana. Non sono contrario alla promozione di un’area, ma sono contrario a vedere al lavoro un ente che è una scatola vuota, senza alcun ruolo per i sindaci coinvolti». Lorenzo Zaccagnini