Finto carabiniere arrestato da quelli veri
San Giusto Canavese
In trasferta da Napoli in Canavese per mettere a segno truffe ai danni degli anziani. Dopo gli arresti messi a segno dal Commissariato di Ivrea, lo scorso mercoledì anche i carabinieri guidati dal comandate Manuel Grasso hanno bloccato sul nascere l’ennesimo raggiro. In carcere a Ivrea, con l’accusa di tentata truffa aggravata, è finito un ventenne residente nel capoluogo campano, mentre il complice è stato denunciato per il medesimo reato. Questa volta è successo a San Giusto Canavese: «Signora buongiorno siamo i carabinieri di Ivrea. È successa una tragedia, suo figlio ha investito un anziano di 85 anni, l’uomo è in pericolo di vita. Deve pagare 8.200 euro in contanti altrimenti suo figlio andrà in carcere».
Questa la telefonata che la mattina del 26 ottobre riceve un’anziana signora. Una telefonata agghiacciante di quelle che non vorresti mai ricevere. La donna non capisce, si agita, tenta di avere maggiori informazioni, ma il panico prende il sopravvento. Esegue tutte le istruzioni, raccoglie 8.200 euro in contanti che custodisce in casa, li mette in una busta e la chiude con la spillatrice. Scende in strada dove ad attenderla c’è un certo “Andrea”, un altro finto carabiniere, che si è presentato in borghese. A lui dovrà consegnare il malloppo. Il piano sta per riuscire, quando si materializza un ostacolo imprevisto: è la nipote trentenne che abita al piano di sopra e che in quel momento incrocia la nonna in cortile.
«Nonna dove vai? » le chiede. La nonna racconta tutto, ha fretta, deve aiutare suo figlio. La nipote però non ci casca, la invita a tornare in casa, la tranquillizza, le dice «ci penso io». Immediatamente chiama il papà: «Torna a casa, la nonna è stata truffata». L’uomo non se lo fa ripetere due volte, rientra con il figlio della parte offesa, ovviamente ignaro di tutto. Mentre tutti sono in cortile a discutere di quanto accaduto, dal muretto del viale, nei pressi dell’abitazione, si scorge un ragazzo, sembra controllare la situazione. Tale comportamento non sfugge ai presenti che insospettiti gli corrono incontro e lo bloccano in attesa dell’arrivo dei carabinieri. Quelli veri. La scena è seguita a distanza da un altro soggetto che annusato il pericolo fugge a bordo di un’auto. I carabinieri di San Giorgio Canavese, insieme ai colleghi della sezione operativa di Ivrea, attraverso le testimonianze e alle analisi tecniche dei tabulati telefonici, riescono però a risalire al complice, 41 anni di Napoli, che viene denunciato.