La forza delle donne sfila in passerella a Villa Fiorita
Erano 54, a sfilare. Dai 30 ai 78 anni. Perché «insieme è più facile ma anche più bello». Con tutta la loro forza, in una singolare terapia di consapevolezza e accettazione ma anche con un modo originale, inedito di sensibilizzare, di diffondere prevenzione, di riaffermare la loro determinazione, in una serata di colori, fantasia, solidarietà, e mille sfide e battaglie personali contro il subdolo male che le ha colpite.
Alla loro ottava volta le donne modelle di “La forza in passerella” son tornate laddove tutto è iniziato, nel 2020, alla sala Rossini di Villa Fiorita – Park Hotel a Monastier. E 500 spettatori, lungo la passerella, per dire alla modelle che non erano sole. E lo staff dei professionisti, i fotografi, i volontari, i negozi e gli atelier che avevano messo a disposizione gli outfit (Stefani, Altromercato Store, Ghungroo, Bertuccio Pellicceria, GVintage Bieffe, Rocca Gurrado, Madablu).
E i rappresentanti della Lilt di Treviso, cui sono andate le offerte raccolte, per i progetti a favore delle donne, illustrati dalla vicepresidente Nelly Mantovani. “La forza in Passerella” nasce da un’idea di Michela Bardi: dopo una diagnosi di tumore al seno nel 2017, ha deciso di trasformare un’esperienza dolorosa in un dono per altre donne nella stessa situazione, creando un progetto di bellezza che celebra una rinnovata o ritrovata femminilità.
«Volevo dimostrare che anche di fronte alla paura e all’incertezza, la forza di volontà e la voglia di vivere possono prevalere», ha sempre detto Michela. In 4 anni, l’iniziativa ha coinvolto oltre 150 donne, da sei mesi è nata l’associazione Aps, per offrire condivisione e supporto di pazienti oncologiche. La Forza in Passerella promuove la prevenzione diagnostica come strumento di lotta alla malattia e a sostegno di questo sono intervenuti i dottori Pasquale Piazzolla e Bernardino Spaliviero, della Breast Unit del “Giovanni XXIII”.
E la self-care (un rossetto, un tacco, i colori) come strumento di rinascita e di aumento dell’autostima è un percorso approvato dai medici stessi. La sfilata supera ogni dimensione glamour: incarna anche visivamente un percorso di crescita personale, diventa il “rimettersi in gioco” delle donne, con coraggio, per mostrare la propria bellezza ritrovata, condividendo storie ed emozioni in un clima di serenità, spensieratezza e sorellanza, sotto la guida di Michela e della stylist Doris Feltrin, attiva nel progetto fin dall’esordio. Toccante il “posto occupato”: una sedia vuota, opera e omaggio di una modella, decorata con rose e scarpe rosse e con la scritta motivazionale» Fermati a pensare ma non pensare di fermarti».
E nell’uscita finale le modelle portavano al polso una rosa rossa in tessuto, messaggio di vicinanza e di speranza a tutte le donne vittime di violenza, che, così come il tumore al seno, annientano la femminilità e tolgono speranza per il futuro. Fra i presenti, la sindaca di Monastier, Paola Moro, il sindaco di Licodia Eubea (Catania), Santo Randone, che ha consegnato una targa, Matteo Geretto del presidio Ospedaliero Giovanni XXIII, con la famiglia, i responsabili dell’associazione “Un Giro in Piazza” di Monastier.