Piazze Garibaldi, Perugino e Libertà a Trieste, stop al coprifuoco ai locali: niente proroga

Oggi scadono, e non verranno prorogate, le due ordinanze che imponevano un orario di chiusura agli esercizi che vendono e somministrano cibi e bevande nelle zone di piazza Garibaldi, piazza Perugino e piazza della Libertà. Limitando anche la possibilità di consumare alcol e di girare con contenitori di vetro e lattine, oggetti che possono trasformarsi in strumenti pericolosi nel caso di una rissa.

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Un test

Erano provvedimenti firmati dal sindaco – sebbene la necessità di adottarli era stata condivisa dal Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica – ed è ora lo stesso Roberto Dipiazza ad aver deciso di «non prorogarle: era un test, erano ordinanze temporanee, vediamo se sono servite a far capire il messaggio e a migliorare la situazione».

Inutile nascondere che ad aver pesato su questa decisione siano state le richieste di alcune imprese, penalizzate in termini di incassi. Le prossime settimane serviranno quindi da cartina tornasole, per capire se, come dice il sindaco, il messaggio sia stato recepito. Anche perché ora che lo strumento è rodato, il Comune in poche ore è in grado di riattivarlo. Tra l’altro, se dovessero registrarsi episodi gravi, non è escluso che dal Comitato per l’ordine e la sicurezza arrivino richieste di orari più restrittivi.

Le zone

Questo tipo di misure, adottate per contrastare le situazioni di violenza e di degrado che si erano evidenziate in quelle zone, non erano mai state introdotte prima a Trieste. Per la zona che da piazza Garibaldi si snoda fino a via Donadoni, l’ordinanza era entrata in vigore lo scorso primo agosto, e prevedeva la chiusura dei locali alle 23.30, mentre lo stop a alcol e vetro alle 22.

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Per l’area di piazza della Libertà, le restrizioni erano scattate il 5 ottobre, imponendo dalle 23 la chiusura dei locali e dalle 21 lo stop ad alcol e vetro. C’è stato un generale rispetto delle regole.

Valutazione positiva

Dal Comando dei carabinieri di via dell’Istria lo strumento adottato viene valutato «positivamente: ha contribuito a una riduzione degli interventi in quelle aree, con episodi meno violenti».

Le regole che erano state imposte, come aveva avuto modo di spiegare il questore Pietro Ostuni, «riducono il consumo di alcol e di conseguenza la conflittualità, le risse, e poi diminuiscono le frequentazioni attorno a certi esercizi».

Residenti preoccupati

Chi abita in quelle zone testimonia di aver ritrovato un minimo di tranquillità, non nascondendo una certa preoccupazione ora che locali e avventori molesti vengono sollevati da quei limiti. «Le misure hanno dato buoni risultati – conferma l’assessore alla sicurezza Caterina de Gavardo – la cittadinanza ha apprezzato, ma proprio per il carattere straordinario delle stesse, si tratta di strumenti temporanei che servono ad accompagnare alcune aree cittadine verso il ripristino della tranquillità». E avverte: «Se così non fosse e nelle zone in oggetto dovessero ripresentarsi situazioni difficili, si potrebbe valutare di utilizzare nuovamente strumenti simili».

«Le ordinanze hanno esaurito il loro compito – valuta l’assessore alle Politiche economiche Serena Tonel –: il segnale è stato dato e ora l’auspico è che la situazione sia migliorata, nell’interesse dei residenti e delle attività economiche». —

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