Le sorelle Barbieri in sella alla loro bici: così il giornale arriva ogni giorno nelle case dei lettori
Uno sguardo veloce al quadernetto colorato a righe dove sono annotate a penna le prenotazioni. C’è tutto, si può iniziare. Fuori è buio, il silenzio avvolge Basaldella. L’orologio segna le 5.15. Le ceste della bicicletta sono appena state caricate e riempite di giornali.
«È ora di partire» dice Roberta Barbieri. «Per me non è una fatica e non perché ho la bici con la pedalata assistita» aggiunge sorridendo. «Ma perché è un lavoro di famiglia, un servizio che hanno cominciato a offrire mio padre Roberto e mio zio Luigi, sessant’anni fa, e che ora continuiamo a fare io e mia sorella. Non potremmo mai rinunciarci».
Ecco, dall’edicola di via Giuseppe Verdi esce Mabel. «Io sono la più fortunata delle due, mi muovo in macchina e arrivo fino a Zugliano» afferma. «Sa che c’è? È che ci piace troppo quello che facciamo, stare in mezzo alla gente, poter dare una mano alle persone, soprattutto quelle più anziane, che non riescono a spostarsi. Non possiamo lasciarle sole».
L’entusiasmo delle sorelle Barbieri ti travolge e ti strappa un sorriso. Loro che a ogni alba sono lì, pronte a portare il Messaggero Veneto ai residenti delle frazioni di Campoformido e Pozzuolo, in tutto duecento famiglie. Nelle fresche mattine estive e in quelle gelide, in inverno. «Lavoriamo sette giorni su sette, domenica mattina compresa. Diciamo che riposiamo solo quando i giornali non escono in edicola durante determinate festività».
Roberta sale in sella alla sua bici e parte, direzione San Sebastiano e Villa Primavera. «Poi torno a fare un secondo carico – racconta – e per le 7.30 ho finito il giro. In tutto porto 110 giornali, i restanti invece li carica mia sorella in macchina».
Anche Mabel è pronta a partire. Lei che in mezzo alla carta stampata c’è cresciuta. Da bambina in edicola ci veniva con il nonno alle 5 di mattina, prima di iniziare scuola. Al rientro dal giro in macchina inizia ad accogliere i clienti. Per ognuno un sorriso, una battuta. «Ci alziamo ogni giorno alle 4 del mattino – racconta -, alle 4.45 arrivano i giornali, li prepariamo e poi si parte. Certo, qualche volta ci chiediamo “ma chi ce lo fa fare?”. Ma poi scacciamo subito questo pensiero. A me e mia sorella piace troppo stare in mezzo alle persone, avere un rapporto diretto con loro (sa quante ci aspettano e vorrebbero offrirci il caffè?) e poterle in qualche modo aiutare con il nostro servizio di consegna a domicilio. Nostro padre iniziò portando tre giornali e noi ora ne consegniamo 200. Ripensandoci, e pensando anche ai nostri clienti a cui siamo davvero tanto affezionate, è una forte emozione».
Si vede la passione, la si tocca con mano tra i giornali e i libri esposti. «Ci siamo cresciute qui dentro, abbiamo visto cambiare i giornali e le persone – raccontano - . C’è ancora interesse per la lettura, questo è un fatto positivo».
In edicola arriva anche mamma Paola. Se li ricorda bene gli inizi e sorride ancora ripensando alle prime ferie fatte in famiglia a Lignano. «Siamo abituati a lavorare tutti i giorni, c’è poco tempo per le ferie. Ma quante risate ci facemmo, fu davvero un’avventura».
Mabel e Roberta lo promettono: «Noi il nostro servizio continueremo a farlo finchè avremo salute e poi ci teniamo in forma così» aggiungono sorridendo. Loro, pronte a ripartire, ogni mattina. Portando con i giornali la loro contagiosa allegria.