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Ноябрь
2024

Dalle accuse all’arbitro agli errori di Runjaic, il post Venezia-Udinese è un mix di colpe e rimpianti

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È un autentico minestrone il piatto servito sulla tavola dell’Udinese dopo la sconfitta di Venezia, gli ingredienti sono tutti “di stagione”, dai mugugni della società bianconera per la direzione di gara – dopo la decima giornata ci possono stare – , alle riflessioni sulle mosse tattiche della panchina che non sono sembrate esemplari e alle quali devono essere aggiunti degli errori marchiani da parte dei singoli, perché se subisci una rimonta concedendo due rigori e un gol su calcio piazzato, restando poi in inferiorità numerica nell’ultima mezzora, i colpevoli non possono mancare. il succo è che la squadra di Kosta Runjaic si ritrova al settimo posto.

Le accuse

I bianconeri sono stati sorpassati “in tromba” da Atalanta, Fiorentina e Lazio, ora al terzo posto alle spalle della capolista Napoli e dell’Inter, là dove avrebbero potuto essere difendendo il vantaggio iniziale di 2-0 maturato al Penzo. Che rimpianto con all’orizzonte le sfide contro Juventus e Atalanta. Ai piani alti non l’hanno presa bene: lo si è capito fin dai primi minuti dopo il triplice fischio dell’arbitro Massa, finito nel mirino del “supervisore” dell’area tecnica, Gianluca Nani.

L’episodio contestato è quello dell’espulsione di Isaak Touré cacciato per Dogso, acronimo inglese che nel gergo arbitrale racchiude i quattro comandamenti per decretare un “rosso” capace di punire che ha negato una chiara occasione da rete, come è successo quando il difensore francese ha fermato il veneziano Oristanio dopo neppure dieci minuti del secondo tempo. 1) La distanza con la porta deve deve essere ravvicinata. E qui ci siamo, in fallo è stato fatto al limite dell’area. 2) La direzione dell’azione deve essere verso la porta. Idem. 3) L’attaccante deve avere il controllo del pallone. Idem. 4) La posizione dei difendenti deve essere favorevole all’attaccante.

E qui inseriamo le parole di Nani: «Kamara poteva ancora intervenire. Quel rosso a Touré per me è un errore evidente. Non so perché un arbitro come Massa non sia stato richiamato al Var». Da lì si è passato ai cartellini per Haps: «Aveva fatto un intervento da arancione, senza nemmeno essere ammonito, poi ha preso un altro giallo che sarebbe stato il secondo».

Gli errori

Episodi, quelli citati da Nani, che hanno agevolato la rimonta del Venezia, ma bisogna anche riconoscere il resto l’ha fatto l’Udinese. Non hanno convinto, per esempio, tutte le scelte di Mister Kosta che ha riesumato Lautaro Giannetti, che non ha “protetto” Touré quando il collega Di Francesco ha inserito il guizzante Oristanio, che ha tolto Iker Bravo e non Lorenzo Lucca, lasciandolo lottare da solo là davanti con una diffida sulla testa che l’ha condizionato. Insomma, Runjaic per la prima volta è andato “in barca”: visto lo scenario lagunare non è neppure una metafora fuori contesto. Da lì la risposta di Giannetti, spesso fuori tempo negli interventi al rientro da titolare dopo un mese e mezzo. Ma anche uno solido come Maduka Oyoke è sembrato sbalestrato sugli assalti dei veneziani: i due rigori del finnico Pohjanpalo non li ha nemmeno visti, e passi, ma non proteggere il primo palo sulla punizione di Nicolussi Caviglia è stato un errore da circoletto rosso, direbbe un vecchio cronista.




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