Auronzo: calcio in faccia al carabiniere. Assolto l’ultrà della Lazio
Assolto l’ultimo capo degli Irriducibili della Lazio. In tribunale a Belluno, per rissa e resistenza a pubblico ufficiale ad Auronzo, Franco Costantino ha incassato una sentenza di assoluzione per non aver commesso il fatto per insufficienza o contraddittorietà della prova. In particolare, “Franchino” era accusato di aver dato un calcio in faccia a un carabiniere, che era intervenuto per sedare un tafferuglio tra laziali e ultrà della Spal, in piazza Vigo, dopo l’amichevole del 28 luglio 2018. Prima della partitella allo stadio “Zandegiacomo”, c’era stata la rissa in via Cella per la quale il giudice Federico Montalto ne ha condannato 29 imputati su 31 a dieci mesi.
Nessuno ha riconosciuto Costantino come quello che ha colpito il militare, di sicuro insieme a lui c’era Fabrizio Piscitelli, meglio conosciuto come “Diabolik”. Ci sarebbe stato anche lui a processo con le stesse imputazioni, ma stato ucciso con un colpo alla nuca da un sicario il 7 agosto 2019 al parco degli Acquedotti, sulla via Tuscolana, per un regolamento di conti, nell’ambito della criminalità organizzata romana. Indossava i classici occhiali ray-ban a goccia e una maglia verde e aveva garantito alle forze di polizia che non ci sarebbero stati problemi di ordine pubblico. Sgriderà severamente gli altri irriducibili del parapiglia, davanti all’Hostaria.
Nell’udienza di ieri, hanno deposto il carabiniere, che era con quello colpito e Filippo Costa, il difensore del Vicenza, che quella stagione giocava con la Spal. Il militare ha raccontato che prima della fine della partita lui e il collega si sono portati all’incrocio tra via Zardus e piazza Vigo, per garantire il deflusso dei tifosi. Un ultrà della Lazio con barba e maglietta verde è uscito dal pub Ottavo nano ha cominciato a inveire contro quattro avversari e ne ha colpito uno con un pugno. Questo ha scatenato il violento tafferuglio. Ha azionato la sirena dell’auto di servizio, mentre il collega si è messo in mezzo ed è stato buttato a terra, prima di essere calpestato: «Ma non ho visto chi l’abbia colpito. Abbiamo riconosciuto sia Franco Costantino che Fabrizio Piscitelli».
Molti non ricordo da parte di Costa, che però era stato sentito nell’immediatezza e ha confermato quello che aveva detto e firmato al riparo dell’albergo Auronzo. Ha raggiunto i genitori nella zona del pullman della Spal ed è salito con loro, quando sono iniziati i disordini: ha visto un calcio, che ha fatto volare via il cappello al brigadiere. La Procura ha chiesto l’assoluzione per la rissa e un anno per resistenza a pubblico ufficiale, mentre la difesa Enrico Gandin l’assoluzione per entrambi i reati. Il giudice ha assolto. —