In tre mesi oltre 3.200 visite al castello di Ivrea, ora un bando pubblico per la gestione
Ivrea
Tempo di bilanci per i primi tre mesi di visite guidate al castello di Ivrea e di ragionamenti sul futuro di questo tesoro che per 8 anni è stato interdetto al pubblico. Partiamo dai numeri, lusinghieri: dal 27 luglio alla fine di ottobre le visite guidate, affidate alla società Kalatà, ed effettuate il venerdì, il sabato e la domenica (oltre ai festivi), sono state oltre 3.200, escludendo da questo conteggio le giornate (da tutto esaurito) dedicate gratuitamente ai residenti. Parliamo di ingressi paganti (10 euro a persona per i residenti, 11 ridotto e 13 intero per i turisti) che fanno ben sperare per il futuro.
Il contratto stipulato tra Comune e Kalatà è scaduto a fine ottobre. Ora in teoria bisognerà procedere a un bando pubblico per trovare un gestore (il Comune non ha personale da dedicare alla gestione del castello) oppure pensare a una breve proroga in attesa di realizzare alcuni interventi che renderebbe il sito ancora più interessante per i potenziali gestori.
Il Comune sta infatti pensando a un piccolo prefabbricato da destinare a punto di accoglienza, biglietteria e somministrazione di bevande. La biglietteria, in questi primi tre mesi, è stata realizzata con un tavolino messo all’ingresso. Ovviamente la possibilità o meno di inserire un piccolo prefabbricato, fuori le mura, ma a ridosso dell’ingresso, facilmente removibile, passa dalla Soprintendenza.
Ma il problema più grande legato al castello è in questo momento la scarsa capienza della corte interna destinata, secondo il progetto, ad ospitare eventi, film e concerti durante il periodo estivo. «Senza nessun intento polemico – spiega il sindaco Matteo Chiantore – abbiamo ricevuto dalla passata amministrazione la corte interna del castello e i suoi camminamenti di ronda. Un risultato straordinario, ma che sconta una grave carenza: quella di una capienza che non può superare le 149 persone. Capite bene che così tutta una serie di spettacoli vengono tagliati fuori perché con quei numeri ci sono pochi introiti».
Oltre ad aver modificato il progetto iniziale togliendo alcune sedute inamovibili dal centro della corte, la giunta Chiantore sta dando in affidamento proprio in questi giorni la progettazione per una seconda uscita di sicurezza, contrapposta a quella già esistente, in modo da poter avere una capienza fino a 500 persone. Su questo da parte della Soprintendenza c’è stato un generico assenso. «Con il progetto riusciremo a capire il costo dell’opera e soprattutto potremo avere, come speriamo – aggiunge Chiantore – l’approvazione da parte della Soprintendenza per poi procedere all’affidamento dei lavori».
Un altro tipo di intervento a cui mira la giunta è quella di ristrutturare la vecchia casa del maresciallo per adibirla a punto di accoglienza e ristoro. Il ragionamento è che bisogna andare incontro alle esigenze dei visitatori perché c’è chi vuole fare la visita, chi passeggiare nella corte e chi magari preferisce prendere un aperitivo in un location diversa dal solito. Qui però al momento non si ha ancora idea di quanti soldi servano e dove reperirli.
Cosa fare per il momento? «Le strade sono due – conclude il sindaco –. Si possono sospendere le visite per un certo periodo, considerando anche che con le temperature invernali le passeggiate sui camminamenti saranno meno attrattive, e capire se sarà possibile inserire il piccolo prefabbricato come punto di accoglienza e somministrazione di bevande. Un aspetto non da poco perché nel bando andrebbe inserita anche la gestione di questa struttura. Diversamente potremmo optare per concedere una piccola proroga ai gestori uscenti».