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Ноябрь
2024

Mestre, accerchiato e aggredito dentro il bar: accoltellato alla mano

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Probabilmente lo aspettavano, gli sono saltati addosso non appena ha messo piede nel locale e, in un attimo, è stato aggredito con un coltello.

E lui è riuscito a fermarlo con la mano, rimediando una brutta ferita alle dita ma risparmiandosi forse qualcosa di più grave.

Anche così, comunque, è finito in ospedale: ricoverato, subito è stato portato in sala operatoria e in serata i medici ancora valutavano il da farsi.

Non erano neanche le 9.30 quando, ai margini di via Castellana, è andato in scena quello che ha tutti i contorni di un agguato violento, consumato all’interno di un bar a gestione cinese, nel tratto compreso tra le rotatorie di via Caravaggio e di via Gazzera bassa.

Vittima dell’aggressione un 34enne di origini egiziane: l’uomo è entrato nel locale e subito sarebbe stato accerchiato da tre o quattro persone, che si trovavano già all’interno; il confronto sarebbe degenerato immediatamente, uno del gruppo ha estratto una lama e ha cercato di colpire lo straniero, che probabilmente si è fatto scudo con la mano, rischiando però di perderci un dito.

Le urla, il sangue, il rischio che arrivassero le forze dell’ordine: dopo lo scontro e il fendente gli aggressori si sono immediatamente dati alla fuga, facendo perdere le loro tracce e lasciando il ferito a terra. Il 34enne si è trascinato fuori, dove è stato raggiunto in brevissimo da un’ambulanza del 118, e sono stati i soccorritori del Suem ad informare dell’accaduto anche i carabinieri.

I militari dell’Arma sono arrivati allo Snack bar di via Castellana solo dopo la corsa dei sanitari in ospedale, quindi, ma hanno raccolto tutte le testimonianze possibili per ricostruire l’accaduto. Non solo: nei dintorni le telecamere di sorveglianza, pubbliche e soprattutto private, non mancano, quindi è possibile che qualche impianto di videosorveglianza abbia ripreso la banda mentre si dileguava tra le vie laterali, forse sfruttando un’auto parcheggiata nelle vicinanze.

Poi i carabinieri ascolteranno anche la versione della vittima, con cui non hanno ancora potuto parlare visto il lungo ricovero in ospedale; sarà lui, forse, a chiarire le cause dietro all’assalto, per cui oggi resta aperta ogni ipotesi possibile.

Certo a chiarire l’accaduto non potranno essere i titolari del locale, che ieri sera si mostravano estremamente restii a condividere qualsiasi informazione sulla vicenda: «Qui non è successo niente», ripetevano moglie e marito mentre servivano da bere ad altri clienti, «Noi dobbiamo lavorare, dobbiamo mantenerci, non abbiamo tempo per queste cose. E comunque tutto si è svolto all’esterno del bar, non qui dentro».

Una ricostruzione differente, quindi, da quella su cui stanno lavorando le forze dell’ordine, ma per il momento gli scenari restano tutti sul tavolo, almeno fino a quando non emergeranno altri elementi.

Il locale, comunque, non è nuovo a problemi con le autorità: già in passato era stato sanzionato per ospitare clientela pericolosa, ora rischia una nuova misura di chiusura temporanea se dovesse essere confermato lo scontro all’interno e la mancata chiamata al 113.




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