Formula 1, Norris vince la gara sprint del Brasile davanti a Piastri e Verstappen. Giù dal podio le Ferrari
È della McLaren di Lando Norris la vittoria della Sprint del GP del Brasile. Il britannico ha chiuso davanti a Oscar Piastri (2°), che ha gestito per tutta la gara prima di scambiare la posizione nel finale con il suo compagno di squadra, così da aiutarlo in ottica mondiale piloti. Lo stesso scambio tra i due, ma al contrario, si era visto nel finale del GP d’Ungheria. Sul podio anche Max Verstappen, che vede il suo vantaggio in campionato ridursi a 45 punti (368-323), anche se l’olandese è stato investigato a fine gara per non aver rispettato il delta time alla fine della Virtual Safety Car messa dalla Fia (con due giri di ritardo) dopo il ritiro della Haas di Nico Hulkenberg. Così facendo, l’olandese si è piazzato troppo dietro alla vettura di Piastri, attaccandolo ma non superandolo alla fine del rettilineo di curva 4. Meno pimpanti del previsto le Ferrari, che hanno faticato ad accendersi con gomma gialla e sofferto spesso di scivolamento sul nuovo asfalto rifatto di Interlagos che ha creato più di una polemica anche per le sue sconnessioni. Leclerc ha chiuso 4° (sarebbe 3° in caso di 5 secondi di penalità per Verastappen), 5° Sainz. Il divario in classifica Costruttori tra la McLaren e Maranello è ora di 35 punti (581-546), 34 nel caso in cui l’olandese della Red Bull chiuda 4°. A punti anche Russell (6°), Gasly (7°) e Pérez (8°). In top-10 la Racing Bulls di Lawson (9°) e Albon (10°). Alle 19 italiane il via delle qualifiche, che decideranno la griglia di partenza per la gara di domani.
La cronaca di gara
Le vetture sono scattate tutte con gomma gialla, i team hanno così deciso di conservare una bianca in più per la gara di domenica, nonostante la possibilità concreta della pioggia. È partito bene per una volta Norris, ma Piastri è riuscito a difendere alla “S” di Senna e a conservare la posizione. Dietro Verstappen ha attaccato Leclerc ma il monegasco è stato capace di difendersi, facendolo anche poco dopo alla fine della “Reta Oposta”. I primi quattro posti si sono così stabilizzati per tre-quarti di gara. Al giro 8 a Norris è stato chiesto di gestire la gomma per evitare il ritorno di Leclerc, considerando un passo più lento di Lando in quel momento rispetto ai due inseguitori di Ferrari e Red Bull. Per tutelarlo, il team di Woking ha chiesto a Piastri di rimanere sotto il secondo rispetto al suo compagno di squadra, così da dargli Drs in modo da conservare il distacco dai rivali. Nelle retrovie, intanto, Pérez ha superato le due Haas, Hulkenberg e poi Bearman, piazzandosi 9° e poi concedendosi un duello contro Lawson tra sorpasso e controsorpasso, prima di piazzarsi davanti a lui nel finale.
Un lungo di Leclerc al 14° giro in curva 1 ha quindi costretto il monegasco alla difesa alla fine di curva 4 su Verstappen che si è lamentato del ritmo troppo lento del monegasco. Si è così creato un divario interessante per il duo McLaren per scambiare le posizioni, anche se la richiesta del team a Piastri è stata quello di allungare ancora il divario sul ferrarista. Al 18° giro, l’ennesimo lungo del monegasco in curva 1 ha portato al definitivo sorpasso di Verstappen, che di giro in giro ha accorciato sul duo McLaren.
Il colpo di scena finale è arrivato nel finale, quando la Haas di Hulkenberg si è fermata nel secondo settore. Piastri e Norris hanno così scambiato con calma le loro posizioni al vertice, anche se stupisce il ritardo nella scelta dell’ingresso della Virtual da parte della Fia, arrivata solo due giri dopo il ritiro del tedesco e poco prima che Verstappen attaccasse Piastri prima del rettilineo (avrebbe potuto passarlo). Il regime di bandiera gialla si è concluso solo all’ultimo giro: Verstappen ha infranto il delta time, si è piazzato dietro all’australiano e ha tentato giusto un attacco prima della fine del rettilineo di curva 4, ma la difesa del pilota McLaren ha congelato definitivamente le prime quattro posizioni. Norris ha potuto così rubare altri punti a Verstappen in classifica piloti, tra mille fatiche. Ancora una volta grande incertezze da parte della Federazione internazionale.
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