Dal Pollini al centro di arrampicata, a Padova opere pubbliche per 51 milioni
Una disponibilità finanziaria di 51,7 milioni per il 2025, che sale a 88,3 da qui al 2027. È un programma triennale delle opere pubbliche in versione mini quello licenziato dall’amministrazione comunale qualche giorno fa.
D’altronde non sono più i tempi del Pnrr e la gran parte delle risorse disponibili per gli investimenti adesso arriva da trasferimenti statali o regionali, oppure da partenariati e contribuiti privati. Finita l’era delle vacche grasse, ora è tempo di un generale riassetto manutentivo della città. Strade, marciapiedi, case, scuole, impianti sportivi, aree verdi, si rifaranno il look nei prossimi anni. «Le risorse che abbiamo le utilizziamo per gli aspetti manutentivi, perché nella fase Pnrr abbiamo spinto molto sulla realizzazione di nuove opere», spiega il vicesindaco Andrea Micalizzi.
Le opere principali
Ci sono comunque in programma alcune grandi opere, vediamole in ordine di spesa. La più alta – con 12 milioni di investimento – è la ristrutturazione dell’auditorium Pollini per ricavare la nuova casa della musica per le realtà culturali cittadine.
A questo si abbina l’intervento urgente di sistemazione dell’ex multisala Mpx – da un milione e 875 mila euro – per ospitare i concerti nel periodo in cui si lavorerà al Pollini. Entrambi gli interventi saranno realizzati grazie al contributo di Fondazione Cariparo.
La seconda maggior spesa programmata per i prossimi anni è di 9 milioni di euro per il nuovo centro di arrampicata al Plebiscito.
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È una novità perché la parete verticale sportiva avrebbe dovuto essere realizzata all’Euganeo, nell’ambito della riqualificazione della curva Nord. Un progetto naufragato sia per i rincari delle materie prime che per le difficoltà di realizzare già la nuova curva Sud, con il lungo stop ai lavori e un processo in corso.
Altri 2 milioni sono stati inseriti a bilancio per il restauro dell’ex scuola Madonna di Lourdes, che dovrà diventare la porta sud del Parco delle Mura, vicino al torrione Alicorno. E ancora quasi 2 milioni costerà anche un altro tassello del restauro del complesso dell’ex macello in via Cornaro.
Una nuova palestra verrà realizzata a fianco dell’impianto di atletica Franceschini a Voltabarozzo (di cui è in corso il restauro della pista, con non poche difficoltà).
Nel documento di programmazione è inserito anche il secondo stralcio dell’allargamento del parco Iris con altri 1,2 milioni di fondi regionali Pr Fesr: il primo stralcio è in corso di realizzazione in questi mesi. Infine in programma c’è anche il restauro del piano nobile del Caffè Pedrocchi con 820 mila euro di fondi privati: la donazione di Acciaierie Venete.
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I capitoli delle manutenzioni
La gran parte delle spese programmate però sono in manutenzioni, in particolare ci sono 6,2 milioni per le asfaltature degli assi principali (da realizzare in vari lotti) e altri 3,5 milioni di strade di quartiere. Poi 3 milioni per le case Erp, 1,6 milioni per il patrimonio arboreo, 1,5 milioni per le barriere architettoniche.
«La prima parte di amministrazione è stata dedicata agli investimenti nelle grandi opere, perché la fase storiche richiedeva questo – commenta il vicesindaco Andrea Micalizzi – Il Pnrr è stato un’opportunità importante che abbiamo voluto cogliere al massimo: siamo la città che ha la maggior quota di finanziamenti europei pro-capite. Adesso scatta una fase manutentiva, che servirà per rendere più bella e fruibile la nostra città».