Usa 2024, Washington manda gli ispettori in 27 Stati e quelli Repubblicani si ribellano: “Biden interferisce illegalmente nelle elezioni”
Washington invia gli ispettori e gli Stati repubblicani alzano le barricate (di carta bollata) per impedire loro di mettere piede nei loro seggi. Accade negli Stati Uniti, nelle ore in cui gli americani sono chiamati alle urne per decidere chi tra la democratica Kamala Harris e il repubblicano Donald Trump guiderà la Casa Bianca per i prossimi 4 anni.
La corsa è un testa a testa, entrambi gli schieramenti si stanno preparando a possibili sfide legali per i conteggi dei voti e venerdì il Dipartimento di Giustizia ha annunciato l’invio di personale per monitorare il rispetto delle leggi federali in 86 contee di 27 Stati, una pratica seguita per decenni sia sotto le amministrazioni democratiche che repubblicane per garantire che il diritto di voto venga osservato in pieno. Alcuni stati guidati dal Grand Old Party si sono subito opposti alla decisione.
Lunedì il Missouri ha intentato una causa chiedendo un ordine del tribunale per impedire ai funzionari federali di entrare nei seggi. Il Segretario di Stato Jay Ashcroft ha accusato il governo federale di “aver tentato di interferire illegalmente nelle elezioni” affermando che la legge statale “consente solo a determinate categorie di persone di essere presenti nei seggi elettorali, tra cui gli elettori, i figli minorenni che accompagnano gli elettori, gli scrutatori, i giudici elettorali, ecc.” e non i funzionari federali.
Nelle stesse ore Ken Paxton, il procuratore generale del Texas, ha presentato una causa simile per impedire l’arrivo degli ispettori a Harris, Dallas e Bexar, le contee designate dal Dipartimento di Giustizia. Il repubblicano ha sostenuto che, in base alla legge statale, gli osservatori federali non sono autorizzati a entrare nelle urne elettorali. “Il Texas non si lascerà intimidire e farò ogni sforzo per impedire alle agenzie federali armate di interferire nelle nostre elezioni”, ha affermato Paxton, riferendosi all’amministrazione Biden. In Texas gli ispettori erano arrivati anche in occasione delle elezioni del 2016, 2018, 2020 e del 2022. I casi precedenti avevano avuto poca risonanza sui media e nessuna conseguenza legale.
La Florida si è mossa in modo analogo. Il Segretario di Stato Cord Byrd ha risposto al Dipartimento di Giustizia che la legge elettorale statale elenca chi è autorizzato a entrare nei seggi e che i funzionari federali non sono inclusi nell’elenco. Byrd ha detto che la Florida sta inviando i propri osservatori nelle quattro giurisdizioni individuate da Washington e che questi “assicureranno che non vi siano interferenze nel processo di voto”.
“Il Dipartimento di Giustizia ha una storia di quasi 60 anni nell’affrontare le questioni dell’election day per salvaguardare i diritti di voto dei cittadini neri e di altre comunità di colore”, ha affermato Edward Casper, co-capo consigliere facente funzione presso il Lawyers’ Committee for Civil Rights Under Law. “Sebbene alcuni recenti tentativi di interferire in questo processo possano sembrare più un abbaio che un morso, rappresentano comunque una minaccia reale all’applicazione dei diritti civili”.
Tra le 86 contee messe sotto osservazione ci sono quelle di Maricopa, in Arizona, e di Fulton, in Georgia, che nel 2020 è diventata il centro delle teorie cospirative elettorali diffuse da Trump. Nell’elenco figura anche la contea di Portage, in Ohio, dove uno sceriffo è stato criticato per un post sui social media in cui affermava che le persone con cartelli pro-Harris nei giardini dovrebbero avere i loro indirizzi registrati in modo che gli immigrati possano essere mandati a vivere con loro se la candidata democratica dovesse vincere le elezioni.
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