Così l’autista dell’Apt di Gorizia è morto schiantandosi col bus contro una casa: «Un ottimo collega»
Stava percorrendo via Brigata re, l’arteria che da Lucinico porta a Gorizia. Ad un tratto, poco prima delle 13, l’autobus dell’Apt ha improvvisamente sbandato, finendo fuori strada. A bordo in quel momento c’era solo l’autista, David Braida. Il mezzo, infatti, non stava effettuando servizio di linea ed era diretto al deposito delle corriere di via Caduti di Nassirya, sede dell’Apt. Braida però ne ha perso il controllo: dopo aver divelto varie piante e una rete di recinzione, la corriera è finita nel cortile di un condominio, il Villaggio Giglio, terminando la corsa sotto una serie di balconi. I sanitari del 118 lo hanno trovato in arresto cardiaco e a nulla sono valse le loro operazioni per rianimarlo. L’uomo è morto prima ancora di essere trasportato in ospedale.
Sul posto sono immediatamente intervenuti gli agenti della Polizia municipale, i vigili del fuoco e molti residenti della zona, impauriti da un boato che qualcuno di loro ha paragonato a una vera e propria esplosione. Accanto a loro, tra i primi ad arrivare, anche qualche dipendente dell’Azienda provinciale trasporti, disperato davanti alla morte del collega.
Braida era un ottimo autista
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Braida era nato a Cormons il 22 gennaio del 1972. Per una vita aveva vissuto a Borgnano. Quindi, si era trasferito a Capriva. In molti dell’Apt ne ricordano le qualità professionali. Mai un reclamo, mai un provvedimento disciplinare. Un uomo integerrimo. E, appunto, un ottimo autista.
Che, dicono i colleghi, non avrebbe perso il controllo della corriera in quel tratto di strada, peraltro non particolarmente tortuoso o impervio e ciò non lascia particolari dubbi sul fatto che sia stato un malore a originare la tragedia. Sul posto è comunque intervenuto il pubblico ministero, che ha posto il mezzo sotto sequestro. Peraltro le conseguenze avrebbero potuto essere ancora peggiori: nella sua corsa, fortunatamente, il pullman non ha incrociato altre auto né pedoni che camminavano da quelle parti. Il mezzo, ad ogni modo, è dotato di telecamere interne ed esterne. E quest’ultime permetteranno di comprendere meglio la dinamica dell’evento.
L’ipotesi del malore
Già nel 2018 David si era trovato ad affrontare un problema cardiaco che, tuttavia, si era risolto al meglio tanto che le visite e i controlli successivi in Apt avevano dato risultati positivi. Era stato assunto nel giugno 1996, dopo un anno di prova superato brillantemente.
Il ricordo
«Era una delle nostre colonne – lo ricorda il direttore generale Luca Di Benedetto – e una persona sempre serena. Aveva un grande attaccamento al lavoro, all’azienda ed era ben voluto da tutto il personale. Paradossalmente, quest’anno non era stato assente per malattia nemmeno un giorno: la sua morte ci ha profondamente scosso. Ed è una tragedia doppia: da noi lavora anche il fratello minore Michele».
Il lutto
Il cordoglio si è fatto largo anche sul profilo Facebook Apt con un fiocco nero, una corriera stilizzata e poche, significative parole: “Con tutto il nostro dolore. Ciao David”. —