Addio a Vincenzo D’Aloia, ha sposato la sua Simona in ospedale
RIVAROLO CANAVESE
Ci sono amori più forti della malattia, che sanno superare la barriera della morte. Si sono svolti nel pomeriggio di ieri, martedì 5 novembre, nella chiesa parrocchiale di San Giacomo a Rivarolo Canavese, i funerali di Vincenzo D’Aloia, per tutti Enzo, stroncato a 48 anni da un tumore contro il quale ha strenuamente combattuto fino alla fine. Pochi giorni prima di morire aveva voluto sposare, in ospedale a Ivrea, la sua compagna Simona.
Di professione carpentiere, grande appassionato di moto e motori, qualche anno fa, con quella che sarebbe poi diventata sua moglie, aveva saputo toccare le corde del cuore dei canavesani, ma non soltanto, che con straordinaria generosità avevano aderito alla mobilitazione promossa dall’associazione Noi ci siamo onlus per consentire al loro piccolo Gioele, nato nel 2015 e colpito da tetraparesi spastica dalla nascita a causa della mancanza di ossigeno dovuto al distacco anticipato della placenta, di poter disporre di un’auto attrezzata per il trasporto disabili. «Il suo aspetto da duro nascondeva un cuore colmo di amore e dedizione, soprattutto nei confronti di suo figlio Gioele - lo ricorda, con commozione, il presidente di Noi ci siamo onlus, Gigi Querio-. Nonostante le difficoltà che la vita gli aveva posto davanti, Vincenzo non ha mai smesso di lottare per il benessere di Gioele, bambino speciale con bisogni particolari. Dietro quella corazza, Vincenzo era un papà straordinariamente amorevole. Ogni gesto, ogni parola, ogni sguardo rivolto a Gioele era intriso di un amore incondizionato. Per chi li osservava, era evidente che Vincenzo considerasse Gioele il centro del suo universo».
«Come associazione, abbiamo avuto il privilegio di contribuire alla vita di Vincenzo, Simona e Gioele donando loro un'auto attrezzata per il trasporto disabili- aggiunge Querio-. Questo dono ha rappresentato per Vincenzo e Simona una nuova libertà e una possibilità di vivere con più serenità il tempo insieme a Gioele. Ricordiamo ancora il sorriso di gratitudine e la commozione nei suoi occhi quando ha ricevuto le chiavi del veicolo. Era un uomo che non chiedeva mai nulla per sé, ma che ha sempre sperato nel meglio per il suo bambino. Vincenzo ci ha lasciato troppo presto, a causa di un male incurabile che ha spento la sua vita, ma non il suo ricordo. La sua forza e la sua determinazione restano un esempio per tutti noi. Anche nei momenti più difficili, non ha mai perso la speranza, continuando a lottare con tutto il suo essere per Gioele e Simona. Ci mancherà la sua presenza, il suo sorriso discreto. Ma ci conforta sapere che il suo amore per Gioele e Simona continuerà a vivere nei ricordi di chi lo ha conosciuto e nella vita di suo figlio, che potrà sempre contare sul ricordo di un papà incredibilmente forte e amorevole». Tanti i messaggi di cordoglio, tra cui quelli dell'ex consigliere regionale Andrea Cane e dell'assessora rivarolese Alessia Cuffia.