Otto ragazzi indagati per la coltellata: «Ma il coltello è della signora ferita»
Otto indagati per l’accoltellamento di via del Boscon. Tutti italiani residenti a Ponte nelle Alpi, dei quali sette maggiorenni e un minorenne.
Sui fatti di fine settembre, la Procura della Repubblica ha aperto un fascicolo per lesioni aggravate in concorso a una donna e lo stesso ha fatto quella dei Minori di Venezia per la sua parte di competenza.
Ma questi ragazzi, che sono difesi di fiducia dall’avvocato Mariangela Sommacal, hanno garantito ai poliziotti della Squadra mobile della questura che il coltello non era di proprietà di nessuno di loro, ma della stessa quarantenne di Castion rimasta ferita. Non escludono di denunciarla, in questo caso per minaccia aggravata.
Secondo loro, avrebbe tirato fuori la lama dalla propria borsetta, minacciandoli pesantemente e tagliandosi durante la colluttazione, che in un primo momento coinvolgeva solo il marito.
Quello che manca sempre è il corpo del reato, nel senso che il coltello non è ancora stato ritrovato e nessuno sa dove possa essere andato a finire. Le ricerche sono ancora in corso e la soluzione del caso sta tutta qui.
Sul manico, non possono non esserci delle impronte digitali, chiaro che più trascorre il tempo e meno evidenti rischiano di essere. In questa fase degli accertamenti, è la parola degli uni contro quella degli altri, con buone possibilità di arrivare alla richiesta di archiviazione dal parte del pubblico ministero titolare del fascicolo al giudice per le indagini preliminari.
Intanto i due coniugi hanno lasciato l’ospedale San Martino, riprendendo la loro vita normale. Magari torneranno alla discoteca J’Adore, al piano rialzato del centro commerciale Salce che avevano frequentato quella sera, perché appassionati di un certo tipo di musica techno.
Nel locale notturno, non era successo nulla d’illegale e ufficialmente non si conosce il motivo del diverbio. Le porte erano già chiuse e si stava provvedendo alle pulizie, quando nel piazzale davanti al Consorzio agrario si è scatenato il parapiglia. La volante della polizia è arrivata alle 5.20 del mattino, a ruota l’ambulanza del Suem 118 per il trasporto all’ospedale dei feriti.
Le indagini sono cominciate immediatamente, con l’audizione di possibili testimoni, la richiesta di acquisizione delle immagini della telecamera dal consorzio agrario e la ricerca della lama, anche nel giardino del vicino dalla parte opposta della statale 50 del Grappa e passo Rolle.
Il video documenterebbe il tafferuglio da lontano, ma non sarebbe chiarissimo; come anticipato l’arma bianca non è ancora stata rinvenuta e le testimonianze hanno portato all’individuazione di una comitiva pontalpina, che è finita nel registro degli indagati, ma sostiene di essere stata minacciata e di non aver ferito nessuno.
Sull’asfalto, ci sono ancora numerose gocce di sangue, che testimoniano gli spostamenti della donna, dopo che era stata ferita o si era ferita.