«Telecamere vecchie in città»: a Noale infuria la polemica
Il Comune di Noale modernizza il sistema di videosorveglianza installato da anni e diventato, in parte, obsoleto. Ma arrivano anche le proteste dell’opposizione.
«Il sistema di videosorveglianza nel territorio è composto da hardware e software forniti da tre aziende diverse e le tipologie di videocamere non hanno un unico sistema di lettura dei filmati» spiega Marianna Duregon, assessore all’Innovazione tecnologica «Abbiamo 13 telecamere che comunicano tramite Sim dati e 8 videocamere collegate con wifi -fibra. Ci sono 7 videocamere non funzionanti. La prima necessità che abbiamo è quella di integrare i due sistemi in un unico punto di centralizzazione, con l'acquisto di un server e un software. Un secondo step di intervento riguarda per la prima volta la stipulazione di un contratto di manutenzione unico che garantisca interventi h24 su tutti gli hardware in casi eccezionali, ma che includa la manutenzione ordinaria degli stessi a garanzia del funzionamento».
«Il controllo del territorio e l'individuazione di aree oggetto di particolare tutela» dice l’assessore alla Sicurezza Lino Malvestio «sono obiettivi del nostro mandato amministrativo. È opportuno dotarsi di strumenti informatici per dare una risposta alle istanze di sicurezza. Il sistema di videosorveglianza del nostro Comune ci è parso critico e abbiamo messo in campo risorse per garantire ai noalesi la sicurezza che meritano». L'investimento complessivo è di 17 mila euro.
Ma piovono critiche da parte della civica Impegno Comune. «L’amministrazione intende far passare il messaggio che l’impianto di videosorveglianza fosse vecchio, obsoleto e inutile: nulla di più falso» scrivono i consiglieri «Nei precedenti mandati abbiamo sviluppato un impianto moderno ed efficiente, formato da 43 telecamere. Queste registrano immagini che la polizia e i carabinieri chiedono quasi ogni settimana, e che il personale comunale estrae e consegna su richiesta alle forze dell’ordine per le indagini. Tutto in regola, sia con la privacy che con il piano di sicurezza depositato alla Prefettura. Vi era la necessità di aggiornare alcune telecamere e di centralizzare alcune funzionalità, oltre ad integrare la manutenzione. Il progetto di aggiornamento era stato predisposto e valorizzato da noi poco prima della fine del mandato, in attesa del reperimento dei fondi e della determina attuativa».