Tra i suoi ospiti anche Hemingway: l’hotel Bella Venezia di Latisana è in vendita, la famiglia Mondolo all’addio

Un pezzo di storia della città sta per cambiare, aprendosi al futuro. L’annuncio è comparso qualche giorno fa, con un invito ad esprimere manifestazioni di interesse per la cessione del 100% delle quote sociali relative a una storica e rinomata azienda di albergo, bar e ristorante in cessione unitaria: l’Hotel Bella Venezia a Latisana.

La struttura si trova, così è riportato nell’annuncio, in un’importante cittadina della bassa friulana, a 16 chilometri dalla località di Lignano e a 19 chilometri da Bibione. Attualmente la gestione è affidata a due soggetti diversi, con due contratti d’affitto, entrambi in scadenza il 31 dicembre.

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Basta uno sguardo all’immagine per capire che si tratta del celebre tre stelle di Latisana. «La decisione di vendere – spiega Inge Burghard, una dei soci dell’attuale proprietà – arriva dalla presa di coscienza che abbiamo raggiunto un’età in cui non possiamo più prenderci cura della struttura. Io ho quasi ottant’anni e gli altri due soci sono più o meno della stessa età, mentre il quarto socio è mancato lo scorso anno. I miei figli hanno dei lavori diversi e quindi questo hotel deve andare in mano a qualcuno che sa lavorare in questo settore, non può restare in eredità».

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L’hotel, costruito nel 1979, è stato realizzato dalla famiglia Mondolo, allora proprietaria del Ristorante Bella Venezia in centro a Latisana. «Era una struttura, con solo 5 stanze e volevamo ingrandirci un po’ – prosegue Burghard –. Il ristorante è stato gestito da mia suocera Onelia che aveva ottenuto anche una stella Michelin ed era frequentato dai nobili e dagli imprenditori che allora arrivavano per investire sulla nascente Lignano. Molti contratti di fondazione della località sono stati siglati proprio all’interno del Bella Venezia, dove ha soggiornato anche Ernest Hemingway».

Fu così che nacque l’attuale complesso dell’hotel con 23 stanze e 2 mini appartamenti oltre ad alcuni locali più grandi. «Io ero una docente all’università in Germania e in un viaggio a Firenze con gli studenti ho conosciuto Giovanni Mondolo che è stato l’amore della mia vita – prosegue Burghard –. Quando abbiamo aperto il nuovo hotel il mondo stava cambiando. La cucina di mia suocera si trovava a fare i conti con le proposte della nouvelle cuisine, e lei non amava questo nuovo metodo, mio marito aveva iniziato a diversificare le attività, prendendo una struttura in montagna e una a Lignano, prevedendo la necessità di lavorare sulle stagionalità, ma nel 1986 è mancato, lasciandomi con tre figli. Sono andata avanti per 9 anni ma poi ho scelto di dare in gestione l’hotel».

In questo momento ci sono due affittuari. «Sono persone di grande valore che stanno facendo un bel lavoro sia al ristorante che all’hotel. In cuor mio speravo che fossero proprio loro a prendere la struttura ma in questo momento altri investimenti rendono complicato l’acquisto».

Per la proprietaria se lo prenderà qualcuno interessato a investire, gli attuali affittuari potrebbero restare, altrimenti chi lo acquisterà potrà mettersi in gioco gestendolo in toto. «Il Bella Venezia è una struttura di 44 anni, e abbisogna di qualche lifting, di questo abbiamo tenuto conto nei confronti di chi lo rileverà» conclude Burghard.