Alessandro Ragaini: “Amo 200 e 400 sl, ma anche il delfino. Non facile conciliare sport e scuola”
Talento e voglia di imparare. Gli ingredienti per un atleta con qualità sono questi e Alessandro Ragaini fa parte di quella nouvelle vague del nuoto azzurro che sogna di dar seguito agli eccellenti risultati dei suoi compagni di squadra più esperti e di dimostrare il suo valere. Un nuotatore poliedrico, capace di spaziare con profitto su più distanze, come 200 e 400 stile libero e 200 farfalla. In questo senso, la partecipazione alle Olimpiadi di Parigi è stata una tappa importante del proprio percorso, ma non certo d’arrivo, parlando di un classe 2006.
Che bilancio tracci della tua prima esperienza olimpica?
“Sicuramente è stata un’esperienza indimenticabile, dove oltre a divertirmi ho imparato dai più grandi. Inoltre gareggiare in una piscina ad una competizione del genere, dà un certo stimolo, anche grazie al pubblico”.
A Parigi non sei riuscito a confermare i tempi di inizio stagione: cosa non ha funzionato?
“L’Olimpiade è una gara un po’ a sé, dove non conta solo il tempo. Il nostro obiettivo principale era partecipare alla semifinale olimpica e così è stato. Probabilmente un piccolo problema di salute ha condizionato l’ultimo periodo di preparazione, ma l’importante per me è stato farla”.
Tra 200 e 400 sl, qual è la tua distanza preferita?
“Entrambe, gareggio in tutte e due e mi piace variare per non fissarmi sempre su una stessa gara”.
Cosa ti manca per colmare il gap dai leader del nuoto mondiale e quanto pensi che sarà necessario per raggiungerli?
“Ancora c’è molto da fare per raggiungere quei livelli, ovviamente per me sarebbe un sogno e ce la metterò tutta per fare il meglio che posso”.
Quali sono le gare su cui punterai principalmente nel quadriennio verso Los Angeles 2028?
“Per ora le mie gare sono 200 e 400 stile e 200 delfino. Quindi continuerò a lavorare su queste distanze”.
In vista del 2025, quali traguardi ti sei prefissato?
“L’obiettivo con il mio allenatore è la partecipazione al Mondiale di Singapore insieme alla spedizione italiana nel mese di luglio, dopo la Maturità”.
Come ti trovi in vasca corta?
“Mi trovo bene, però in vasca corta sono fondamentali dettagli come partenze, virate e subacquee dove ancora non sono il massimo e dovrò lavorarci per cercare di migliorare il più possibile”.
Quali prospettive vedi per la staffetta 4×200 sl dell’Italia?
“Vedo delle buone prospettive, all’Olimpiade non è andata come dalle aspettative, ma faremo il meglio nelle prossime occasioni”.
C’è un nuotatore a cui ti ispiri?
“Non uno in particolare, ma tendo a prendere insegnamenti dai più grandi di me che hanno già partecipato a competizioni di livello come Mondiali, Europei, Olimpiadi e che quindi hanno più esperienza”.
Come riesci a conciliare sport e scuola e quale istituto frequenti?
“È abbastanza difficile soprattutto quest’anno che frequento il 5° anno e avrò l’esame di Maturità. Ce la sto mettendo tutta cercando di lasciare indietro il meno possibile la scuola. Soprattutto in questi periodi la mia giornata è composta soltanto da nuoto e scuola, dopo allenamento torno a casa e mi metto a studiare”.