Governance della montagna da ridisegnare: tavolo a Belluno
La Provincia di Belluno convocherà per il 26 novembre il tavolo strategico enti locali. «L’obiettivo è scrivere in maniera collettiva una nuova architettura della governance del territorio che sia funzionale alla montagna bellunese». Lo ha annunciato il presidente Roberto Padrin, intervenuto oggi, venerdì 8 novembre, al convegno “Le Unioni Montane e il Piano di riordino territoriale” organizzato da Uncem. Sotto i riflettori in particolare il futuro delle Um, dei servizi, e anche il riordino territoriale che la Regione sta costruendo.
«Con il tavolo strategico apriremo un confronto e chiameremo il territorio a decidere, così da fornire alla Regione una proposta concreta di riordino che parta dal punto di vista della montagna e sia funzionale alle terre alte» ha detto il presidente della Provincia Padrin. «La Regione intende accorpare e ridurre il numero delle Um così da creare economie di scala: va benissimo, e partiremo dalle difficoltà palesate dall’Um Valboite e dalla Belluno-Ponte nelle Alpi. Fondamentale sarà dare funzioni chiare e risorse definite a questi enti, indipendentemente dal numero, che siano 9 come oggi o meno. Risorse significa anche lavorare a livello di personale che è un tema di grande difficoltà: abbiamo la necessità di valorizzare i dipendenti che già ci sono, trattenendoli, e di rafforzare le strutture dei nostri enti. Il tavolo dovrà aiutare a individuare le soluzioni più adeguate anche per quanto riguarda gli altri livelli di governance, penso agli Ato rifiuti e acqua, alle partecipate, al Bim. L’obiettivo è fare ordine e migliorare la distribuzione delle risorse finanziarie e di personale, per far sì che il Bellunese, con l’ente Provincia a fare da coordinamento, diventi esempio virtuoso di governance territoriale».
«La nostra provincia ha alcuni problemi noti legati al costo e alla presenza dei servizi sul territorio - ha concluso il presidente Padrin -. L’augurio è che la nuova legge sulla montagna possa trasformarsi in un’opportunità concreta per dare alla montagna gli strumenti che le permettano di avvicinarsi alle aree di pianura per quanto riguarda i servizi».