Estorsione, due fratelli di Rea Po in manette
REA PO.Erano conosciuti come buttafuori per alcuni locali del Pavese e dell’Alessandrino e nel mondo delle arti marziali i fratelli Ramon Christian e Samuel Pisciotta (47 e 35 anni), entrambi di Rea Po, finiti in carcere ad Alessandria per estorsione nei confronti di alcuni imprenditori vessati dalle loro minacce. Christian Ramon è noto alle cronache recenti per essere il supertestimone nell'omicidio di Luigi Criscuolo, “Gigi Bici”, avvenuto a Pavia alla fine del 2021.
Un’indagine durata quasi due anni e coordinata dalla Procura di Alessandria e che ha visto collaborare la Squadra mobile e la Guardia di finanza: una terza persona è finita in manette (di cui non sono state rese note le generalità), sei sono indagate e due società sono state sequestrate.
Tutto è partito da un accesso al pronto soccorso da parte dell’amministratore delegato di una società di Voghera attiva nel settore del recupero e smaltimento di batterie e metalli. Diverse le ferite che l’uomo aveva riportato e che attribuiva ad un incidente sul lavoro, una banale caduta dalle scale. Ma così non era. Le indagini della Squadra mobile, guidata oggi dal dirigente Marco Guidone, hanno portato a scoprire che quelle lesioni erano il frutto di un’aggressione.
L’episodio in particolare era legato a un’estorsione da parte dei fratelli Pisciotta: non c’era solo la riscossione del credito ma anche la prepotenza nell'assumere il controllo di fatto della società della vittima. Un passaggio che sarebbe poi avvenuto tramite un prestanome.Ma quello che gli investigatori indicano come un «progetto criminale» dei Pisciotta non si è fermato lì, era ben più ampio.
Anche un’altra azienda era finita nel mirino dei due: questa volta nel commercio di autoveicoli poi utilizzata per riciclare ingenti somme di denaro finite sui conti correnti dei due arrestati. Circostanza sulla quale si è concentrato il Nucleo di polizia economico-finanziario della Finanza di Alessandria. «Era una matassa quella delle realtà economiche nelle quali si sono inseriti i fratelli per diverso tempo - ha spiegato il comandante Elidoro -. Hanno costruito una serie di società e di ditte dove hanno fatto confluire diverse centinaia di migliaia di euro in varie attività e sulle quali sono in corso ancora le indagini».
A caratterizzare l'operato dei Pisciotta era soprattutto la violenza, attivi come buttafuori e che praticavano l’Mma, le arti marziali miste. «Molte delle vittime avevano paura dei due fratelli», ha sottolineato Enrico Cieri, procuratore capo di Alessandria.
Adelia Pantano