Spaccio e degrado a Padova: la polizia chiude un bar in via Belzoni
Gli agenti della Questura di Padova hanno eseguito un provvedimento di sospensione della licenza di somministrazione di alimenti e bevande per 30 giorni nei confronti del bar Agli Amici in via Belzoni, nel quartiere Portello a Padova.
La misura, disposta dal Questore Marco Odorisio, è stata adottata in base all’articolo 100 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (TULPS), con l’obiettivo di fermare una situazione di degrado e pericolosità sociale segnalata dai residenti.
La chiusura del locale si è resa necessaria per interrompere episodi di disturbo e illegalità, spesso attribuiti ai frequentatori della zona. Secondo gli abitanti, in via Belzoni e nelle vie limitrofe si radunano gruppi di giovani dediti allo spaccio di droga e protagonisti di comportamenti intimidatori. Le segnalazioni includono anche schiamazzi e comportamenti incivili che disturbano la quiete pubblica fino a tarda notte.
Già a settembre, il bar Agli Amici era stato oggetto di verifiche da parte della Questura insieme ad altri enti, come l’Ispettorato del Lavoro e la Guardia di Finanza. Durante i controlli erano emerse irregolarità sull’assunzione di personale "in nero" e carenze igienico-sanitarie, che avevano portato a sanzioni amministrative.
Parallelamente alla chiusura, la Polizia ha intensificato i controlli nella zona. Lunedì 11 novembre, un giovane tunisino di 20 anni è stato arrestato per spaccio di hashish davanti al bar. Il ragazzo, con precedenti per reati analoghi, era stato colto in flagrante mentre vendeva droga a due giovani di 19 e 22 anni. Alla vista degli agenti, aveva tentato la fuga in bicicletta ma è stato bloccato e arrestato. Dopo il giudizio per direttissima, è stato condannato a ulteriori due mesi di carcere, e il suo permesso di soggiorno è stato revocato.
Mercoledì 13 novembre, un secondo arresto ha riguardato un 19enne marocchino irregolare. Il giovane era stato sorpreso a nascondere circa 5 grammi di cocaina in un’aiuola vicino al locale e, successivamente, fermato mentre cercava di mescolarsi tra i clienti di una pizzeria. Anche lui è stato arrestato e gli è stato notificato l’ordine di lasciare il territorio italiano entro sette giorni.