Infanticidio di Piove di Sacco, pm e carabinieri in sopralluogo per sei ore nel club

È durato oltre sei ore il sopralluogo nell’edificio a Piove in Borgo Padova 55 da parte dei carabinieri e del pubblico ministero Sergio Dini che coordina l’inchiesta sull’infanticidio di cui è accusata l’italo-brasiliana Melissa Russo Machado, 29enne attualmente agli arresti domiciliari nell’abitazione dei genitori in Puglia a Cassano delle Murge (Bari).

Duplice l’obiettivo: dare concretezza, con la raccolta di prove o almeno ulteriori indizi, ai due filoni dell’inchiesta, quella sull’omicidio della neonata e quella sullo sfruttamento della prostituzione a carico dei gestori del Serale Club, un night da striptease dove, in realtà, le ragazze si sarebbero vendute ai clienti. Il corpicino della piccola è stato recuperato dai soccorritori del Suem nel water dell’abitazione che si trova al primo piano dello stabile dove, al piano terra, c’è il locale.

Un’abitazione, in realtà, suddivisa in diversi mini alloggi nei quali vivevano le quattro ragazze (compresa Melissa) entraîneuse nel club e probabilmente anche i gestori, un romeno e un cinese.

Gli investigatori hanno cercato di ricostruire la notte dell’orrore del 29 ottobre scorso. Secondo l’ipotesi della procura la bimba sarebbe stata partorita nel water, finendo a testa in giù nella tazza, poi la donna avrebbe azionato lo sciacquone riempiendo quel contenitore d’acqua perché lo scarico era bloccato dal corpicino.

La stanza da bagno, infatti, è risultata completamente imbrattata di sangue, sparso ovunque e in abbondanza. Sangue di cui c’è traccia nella vicina camera da letto (ogni mini alloggio è dotato di toilette) e anche sul materasso ma in quantità molto minore. Segno che la donna, dopo il parto, con corpo e vestiti insanguinati avrebbe sporcato gli arredi fuori dal bagno muovendosi in quello spazio prima di scendere nel locale per chiamare una collega, non sapendo il da farsi.

Tuttavia il gip Domenica Gambardella, che ha firmato la misura cautelare dopo l’arresto, sarebbe convinta di un’altra ricostruzione: Melissa avrebbe partorito nel letto, gettando la neonata in un secondo momento nel water. Ma la tesi sarebbe smentita dalle tracce ematiche. Sequestrati nella stanza di Melissa oggetti ritenuti interessanti.

Nel locale al piano terra, invece, sono state recuperati diversi preservativi (come negli alloggi), alcuni vicino a divanetti e chaise longue utilizzati – è sempre il punto di vista degli inquirenti – per gli incontri sessuali a pagamento. Una delle ragazze sarà indagata per rottura dei sigilli: nei giorni scorsi è entrata nel suo appartamentino per recuperare dei vestiti nonostante le stanze dello stabile siano ancora sotto sequestro.