Odino Marcon, custode della memoria di Mario Del Monaco, si spegne a 82 anni

Ha venerato Mario Del Monaco, lo ha testimoniato e “cantato” con la passione, quando il mito della lirica italiana era caduto quasi nel dimenticatoio. Odino Marcon, una sorta di vestale del tenore, suo amico e testimone di nozze, è mancato martedì nella sua abitazione di Pezzan di Carbonera.

Aveva 82 anni. Spesi nella sua numerosa famiglia, nelle attività imprenditoriali, dalle meccanica all’edilizia, all’organizzazione di spettacoli fino all’ultima a Vacil nel recupero degli scarti di lavorazione (ora il testimone è stato raccolto ai figli) poi per teatro e lirica, passione che lo ha animato sempre, con una rarissima dedizione.

Passione che gli è costata disavventure giudiziarie, con la denuncia da parte di familiari del tenore, tutte vicende che lo hanno profondamente segnato.

Ma indubbio che Marcon, uomo schietto e genuino, sia stato primo custode della memoria di Del Monaco (e di un autentico museo del tenore nella sua abitazione), e che si spese come poche per l’intitolazione del teatro per la statua in piazza Borsa (con il compianto Vittorio Zanini).

«Ricordava sempre a tutti come Treviso abbia avuto la fortuna di aver avuto, alle porte della città, un mito mondiale del ’900», dice chi lo conosceva bene. E poi il sodalizio con il comune di Villorba, il premio intitolato al tenore, un libro.

Dopo la morte di Del Monaco, Odino si impegnò per tenere viva la memoria del grande tenore con diverse iniziative tra cui il Premio Mario Del Monaco e un libro in cui racconta la vera anima del maestro trevigiano.

Lascia la moglie Afra, i figli Giorgia, Mario, Alberto e Paolo, i fratelli Carlo e Lucio, la sorella Lucia, e gli altri parenti. I funerali saranno celebrati domani alle 10.30, nella chiesa di Pezzan. La famiglia non chiede fiori, ma offerte da devolvere all’Advar.