Pensa di chattare con un attore di Hollywood ma è un truffatore: versa (e perde) 5 mila euro su un conto estero
Quando ha visto il suo nome, tra le richieste di amicizia su Facebook, nonostante all’inizio fosse un po’ scettica ha deciso di crederci e di dare libero sfogo al desiderio di incontrare il suo attore preferito e così è caduta nella rete dei truffatori. Vittima dell’ennesimo raggiro una sessantenne udinese, che ha versato 5 mila euro su un conto estero non rintracciabile dopo aver ricevuto, sempre attraverso i social network, l’invito da parte del fantomatico attore statunitense di raggiungerlo a Manhattan per una cena di gala e un giro in elicottero.
Le frodi informatiche che sfruttano vip e i volti noti per adescare nuove vittime sono in continuo aumento sui social network e sul web. I falsi profili di artisti, cantanti, atleti e attori di successo vengono, sempre più spesso, utilizzati dai cybercriminali per sottrarre denaro agli utenti della rete. Molti di questi truffatori per raggiungere i loro scopi sfruttano l’emotività e i sentimenti della vittima secondo gli schemi ricorrenti della “romance scam” (truffa romantica). La sessantenne udinese pensava di parlare prima con l’attore statunitense e poi con i suoi collaboratori mentre, invece, stava chattando direttamente con i truffatori.
La donna si è rivolta a Federconsumatori Udine per essere aiutata. La presidente, Erica Cuccu, lancia un appello: «I soldi, così i truffatori avevano scritto alla sessantenne udinese sarebbero dovuti servire per i biglietti aerei e per il tour in elicottero. Purtroppo la signora è caduta nella trappola. Quando succedono queste cose recuperare il denaro è molto difficile. Va detto che se davvero si tratta di una persona facoltosa i biglietti vengono pagati dal suo enturage. Queste organizzazioni criminali studiano perfettamente il profilo delle loro vittime e dopo averle individuate tentano di carpire la loro fiducia. Alla fine arriva la richiesta di denaro sui conti».
La presidente di Federconsumatori raccomanda, prima di effettuare qualsiasi operazione, di confrontarsi con qualcuno, familiari o forze dell’ordine. «Spesso chi è vittima di questi raggiri si vergogna e non denuncia – aggiunge Cuccu – e invece è importante farlo ma soprattutto agire preventivamente. Devono vergognarsi i delinquenti e non le persone per bene che vengono truffate».
Tra le truffe online periodicamente ricorrenti c’è quella che riguarda le false convocazioni giudiziarie. La convocazione prospetta alla vittima, in caso di mancato riscontro in merito ad una inesistente indagine penale, l’emissione di un mandato di arresto per reati di pedopornografia in rete. Nella mail si paventa anche l’iscrizione della vittima in un registro dei delinquenti sessuali, che in realtà non esiste.—