Ivrea, reparto inaugurato e non usato. Ritardi nei lavori degli ambulatori
IVREA
L’inaugurazione risale al giugno 2023. Ampliamento dei posti letto di terapia intensiva e semi intensiva all’ospedale di Ivrea. I lavori, finanziati in gran parte con il decreto Arcuri, già erano stati completati con ritardo e consentito di arrivare a un totale di 18 posti letto, 8 di terapia intensiva e 10 di terapia sub-intensiva. Due milioni di euro di investimento, per l’occasione erano intervenuti anche il presidente regionale Alberto Cirio e l’allora assessore regionale Luigi Icardi. Bene, quel reparto è operativo solo in parte. «Quei posti di terapia subintesiva – incalzano Giuseppe Summa, Nursind, e Luciano Perno, Cgil – non sono mai stati aperti». In pratica, se ci sono pazienti da gestire in subintensiva si appoggiano alla Rianimazione (otto posti in tutto) mentre l’area da una decina di posti dedicati alla subintensiva non viene sostanzialmente utilizzata perché, per farlo, a prescindere dalla struttura alla quale dovesse essere in capo, servirebbe personale aggiuntivo.
LAVORI LUMACA
Non è tutto, sono ben oltre il rilento i lavori previsti nell’area degli ambulatori, al piano terra. Si tratta sempre di lavori del piano Arcuri che, sulla carta, dovrebbero essere conclusi da anni. C’erano già problemi con la ditta aggiudicataria nell’ottobre di due anni fa e si annunciavano tentativi di risolverli, ma neppure oggi i lavori sono terminati. La chiusura di quel blocco, tra l’altro, costringe l’accesso dal cortile interno per i day hospital oncologici, anche questo un problema già sollevato e che dovrebbe risolversi con il chiudersi del cantiere. «Le difficoltà operative della ditta – precisano dalla direzione generale dell’Asl/To4 guidata da Stefano Scarpetta – sono tali da far ipotizzare una risoluzione contrattuale. Ciò, però, avrebbe inevitabilmente comportato un blocco dei lavori per una durata indeterminata, in attesa della conclusione dei contenziosi che ne sarebbero seguiti. I lavori Arcuri erano stati appaltati e aggiudicati dalla stessa struttura commissariale e affidati a un’unica impresa». E quindi, lo stato dell’arte su quel cantiere, secondo la direzione, è che i lavori «sono a un avanzamento all’85% e con stima di conclusione entro i prossimi due mesi». Per quanto riguarda, invece, la terapia intensiva e semi-intensiva, la direzione dell’Asl/To4 sostiene che «è ultimata e attiva».
CANTIERE INFINITO
Summa e Perno, in un documento ripercorrono l’elenco dei lavori mai finiti o annunciati e mai iniziati degli ultimi anni, a partire proprio da quelli previsti per potenziare la sanità pubblica in seguito alla pandemia. «A Chivasso i lavori degli ulteriori posti letto di terapia intensiva vanno a rilento e sono stati inaugurati solo i tre posti letto di subintensiva in Medicina – spiegano – che, per dovere di cronaca, erano presenti anche prima del Covid, ma non erano mai stati formalizzati». La direzione Asl ribatte che a Chivasso terapia semintensiva è ultimata e attiva, quella intensiva in fase di collaudo tecnico funzionale così come il pronto soccorso. E nell’elenco di lavori e potenziamento tecnologico ci mette anche quelli con risorse del Pnrr. «Si tratta di una dimensione di lavori mai vista in periodi precedenti – sottolinea Scarpetta – che è stata pianificata cercando di ridurre il più possibile le interferenze con l’attività sanitaria e l’utenza, ma che in alcuni casi ha generato qualche inevitabile disagio». Su Ivrea (fuori dal piano Arcuri) urgono i lavori nella dialisi. «Cade letteralmente a pezzi, ma non hanno mai visto la luce».
Discorso a parte sul personale del decreto Arcuri: «Erano previsti 15 anestesisti, 50 infermieri e 19 operatori socio sanitari ma – concludono Summa e Perno – non sono mai arrivati». Sul reclutamento del personale, l’Asl risponde sempre la stessa cosa: «Proseguiamo con tutte le modalità di assunzione possibile nonostante le note criticità a livello nazionale sulla disponiblità delle risorse sanitarie».