I ribelli lanciano un’offensiva nel nord-ovest della Siria e conquistano territori controllari dalle forze di Assad
Le forze ribelli hanno lanciato una grande offensiva nel nord-ovest della Siria, conquistando territori controllati dalle forze del presidente Bashar al-Assad per la prima volta da anni.
Il gruppo militante islamista Hayat Tahrir al-Sham (HTS) e fazioni alleate hanno dichiarato di aver preso il controllo di numerosi paesi e villaggi nelle province di Aleppo e Idlib a partire da mercoledì.
L’esercito siriano ha riferito che le sue forze stanno affrontando un attacco su vasta scala da parte di “terroristi” e stanno infliggendo loro pesanti perdite.
Un gruppo di monitoraggio con sede nel Regno Unito ha riportato che oltre 180 combattenti da entrambe le parti sono stati uccisi nei combattimenti. Inoltre, almeno 19 civili sono morti a causa di raid aerei siriani e russi su aree controllate dall’opposizione, ha aggiunto.
Più di mezzo milione di persone sono state uccise nella guerra civile scoppiata dopo la violenta repressione del governo contro le proteste pacifiche per la democrazia nel 2011.
Idlib è l’ultimo bastione dell’opposizione ed è abitata da oltre 4 milioni di persone, molte delle quali sfollate durante il conflitto e costrette a vivere in condizioni disperate.
L’enclave è prevalentemente controllata da HTS, ma anche fazioni ribelli sostenute dalla Turchia, sotto il nome di Esercito Nazionale Siriano (SNA), e forze turche sono presenti nella zona.
Nel 2020, Turchia e Russia – quest’ultima un alleato fedele di Assad – avevano negoziato un cessate il fuoco per fermare l’avanzata del governo verso la riconquista di Idlib. Questo accordo ha portato a una lunga pausa nei combattimenti, ma scontri sporadici, raid aerei e bombardamenti sono continuati.
Lo scorso mese, l’inviato speciale delle Nazioni Unite per la Siria ha avvertito che le guerre in Gaza e Libano sembrano “catalizzare il conflitto nel nord-ovest della Siria in modo pericoloso”.
Geir Pedersen ha riferito che HTS ha condotto un’importante incursione in aree controllate dal governo, la Russia ha ripreso i raid aerei per la prima volta da mesi, e le forze filo-governative hanno notevolmente intensificato gli attacchi con droni e i bombardamenti.
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