Un noto avvocato gela Sinner: “La sentenza verrà ribaltata in appello e ci sarà una sanzione”
Un anno straordinario per Jannik Sinner, chiuso meritatamente da numero 1 al mondo dopo essersi portato a casa due Slam, le ATP Finals e per chiudere anche la Coppa Davis. Ma intanto il pensiero è andato anche verso il caso Clostebol, che sarà probabilmente discusso a febbraio, al termine degli Australian Open. In tanti hanno espresso il proprio parere sulla vicenda e tra i meno ottimistic’è anche il nome dell’avvocato Tim Fuller.
Un nome che dirà ben poco, ma che può avere una valenza significativa: fu lui a difendere la nuotatrice Shayna Jack, australiana che nel 2019 venne trovata positiva al Ligandrol, mentre in precedenza si mise nelle sue mani anche l’altra atleta Maddie Groves, che superò con successo le accuse di tre mancati test antidoping che l’avrebbero fatta sospendere per un anno. Quindi sa cosa vuol dire trattare con la WADA.
Per Fuller non si scappa: il principe del Foro ha parlato al Sydney Morning Herald proprio della situazione Sinner: “Credo che la decisione di mancanza di colpa o negligenza verrà ribaltata in appello e verrà imposta una sanzione; si tratta di un caso insolito. La WADA accetta che l’assunzione non sia un’azione intenzionale ma sostiene che hai un certo grado di colpa o negligenza per quanto accaduto“.
“Questo avviene – prosegue Fuller – perché in quanto atleta hai la responsabilità finale, che è oggettiva, e hai dimostrato colpa nelle tue azioni. Verrà esaminato il grado di negligenza per quello che si parla da uno a due anni. Un anno di sospensione sarebbe la pena massima del basso grado di negligenza, il range è tra zero e dodici mesi“. Questo almeno fino alla possibile apertura della WADA che ha ammesso il problema delle contaminazioni dopo la positività anche di Iga Swiatek.