B&b occupato a Padova, il caso al governo. Piantedosi: useremo tutti i mezzi

Il caso del b&b occupato finisce in Procura. I carabinieri, che stanno ultimando una serie di accertamenti, hanno trasmesso le tre denunce fatte dal proprietario di casa, un professionista padovano, e ora starà al pubblico ministero stabilire il da farsi. E cioè se chiedere o meno di liberare l’alloggio.

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E sul caso è intervenuto anche il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi che lunedì 2 dicembre a Venezia ha assicurato: «Interverremo e faremo in modo di sistemare la situazione con tutti i mezzi a nostra disposizione».

Le denunce

Tre le denunce fatte ai carabinieri, oltre a svariati interventi delle pattuglie del Radiomobile in via Pontevigodarzere 175. La prima è stata presentata il 29 ottobre per insolvenza fraudolenta. La seconda risale al 18 novembre, questa volta per invasione di edificio e la terza al 28 novembre per furto di energia elettrica.

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Sì perché dopo che il proprietario si è reso conto che gli occupanti, una coppia di origine sinti con due bambini piccoli, non ne volevano sapere di andarsene, e anzi gli inveivano contro gridando “siamo zingari e te lo occupiamo”, si è rivolto alle forze dell’ordine.

L’uomo ha presentato denuncia per insolvenza fraudolenta; inoltre ha atteso che la famiglia uscisse di casa per far cambiare la serratura. Il proprietario dello stabile pensava di risolvere in questo modo la faccenda, ma non è stato così.

Non appena la famiglia è rientrata e si è accorta del cambio serratura non si è fatta scrupoli a forzare entrambi gli accessi e a rioccupare l’appartamento di 70 metri quadri. A questo punto è scattata la seconda denuncia per invasione di edificio. Stremato, il professionista padovano ha pensato una mossa ulteriore: quella di chiudere tutte le utenze in modo da creare una situazione di disagio tale da indurre gli occupanti a lasciare la casa. Ma neanche questo tentativo ha sortito effetto.

I due sinti si sono infatti allacciati abusivamente alla corrente elettrica dei vicini di casa, manomettendo i contatori e creando non poca apprensione tra gli stessi vicini. La terza denuncia è scattata proprio per furto di energia elettrica.

Alla luce di tutto ciò i carabinieri hanno provveduto a informare il pubblico ministero di turno, il dottor Benedetto Roberti. Ora, secondo quanto previsto dalla procedura, starà a lui stabilire se chiedere al gip il sequestro dell’appartamento o se agire in altro modo.

Cosa succederà

Se per l’immobile il giudice stabilirà se sgomberare o meno l’immobile occupato, ci sono poi altri aspetti che dovranno essere chiariti con riferimento alla responsabilità dei singoli.

Alla luce delle tre denunce presentate, è probabile che si configuri un’azione penale nei confronti della coppia di origini sinti che ha occupato l’appartamento e che non intende andarsene. E visto che sono presenti due minori, i figli della coppia, è anche facile che il nucleo famigliare venga preso in carico dai servizi sociali.

Il caso

L’appartamento di via Pontevigodarzere 175, adibito a locazioni turistiche brevi, è stato dato in locazione alla coppia il 16 ottobre per un periodo di una settimana. Terminato il periodo, i due hanno chiesto al proprietario di poter prolungare la loro permanenza.

Quest’ultimo non ha acconsentito, in quanto ci sarebbero state altre prenotazioni per quell’alloggio. Per tutta risposta la famiglia ha occupato l’appartamento, annunciandolo al proprietario senza mezzi termini: «Siamo zingari e te lo occupiamo».

Da qui si è arrivati fino ad oggi, con tanto di proteste da parte dei vicini di casa che hanno denunciato un continuo via vai di gente, anche fino a trenta persone. I residenti hanno il terrore che possa andare a fuoco la casa in quanto la coppia avrebbe già più volte manomesso l’impianto elettrico per rubare la corrente.