Ivrea, Cavaliere e il villaggio di Natale: «Una città simbolo di bellezza»
IVREA. Ispirazione, immaginazione, emozione, inventiva, abilità manuale. La loro combinazione, ancora una volta, sta alla base del villaggio natalizio che Michele Cavaliere, socio amministratore di La Direzione del benessere, ha anche quest’anno, e per la quarta volta, realizzato all’ingresso del centro fitness di via Jervis.
L’installazione, interamente costruita con materiali di recupero e che rimarrà esposta fino alla fine del prossimo gennaio, s’ingrandisce, o meglio, si arricchisce ogni anno di nuovi luoghi, tanto che la sua dimensione è quasi raddoppiata rispetto allo scorso Natale. «E infatti le ore di solitario lavoro impiegate per portarlo a termine sono passate dalle 300 del 2023 a 700, tutte “racimolate” nei momenti più insoliti della giornata, quando gli impegni lavorativi e della vita mi lasciavano un po’ di tempo libero», racconta Cavaliere. E libertà è la condizione giusta per descrivere l’aspirazione che guida l’autore. «Ho voluto quest’anno creare una nuova città, sinonimo di una vita rinnovata, libera finalmente dalle brutture che ci circondano. Una città simbolo di un mondo dove si possa vivere nella bellezza, nel rispetto e nel piacere: aspetti basilari anche per interpretare le Feste non più solamente alla luce del consumismo ma come momento per far riemergere bei ricordi intrisi di affetto e di amore», spiega il suo creatore che, dettagliando le peculiarità degli elementi urbanistici che compongono il suo villaggio, fa emergere anche il suo attaccamento a Ivrea: «Ho introdotto altri suoi luoghi, come il castello, il Ponte Vecchio, ho allungato il fiume, che quest’anno attraversa tutta la città, mentre le giostre, il treno e anche una pista da sci sono novità assolute di questa annata, tutti modellati, nella mia interpretazione, da un affetto germogliato nel mio vissuto eporediese». Un affetto che dà vita a un desiderio: «Trasmetterlo ai bimbi in modo che, quando guardano con occhi sgranati, capiscano che si può vivere in una dimensione dove il rispetto reciproco non può che generare serenità». Questa voglia di ispirare una società migliore non si è fermata alle intenzioni.
Spiega Cavaliere: «In queste feste abbiamo deciso di farci portatori di un aiuto concreto alla sezione canavesana dell’Associazione italiana sclerosi multipla raccogliendo offerte per finanziarne l’attività anche attraverso la vendita di simpaticissimi pupazzetti. Il nostro traguardo è riuscire a contribuire all’acquisto di un mezzo per trasportare alle visite e alle sedute fisioterapiche le persone colpite da questa malattia».
Emerge infine anche un aspetto spirituale: la chiesa è posta su un alto picco a dominare il villaggio.«È il simbolo di qualcuno che ci guarda dall’alto e che ci guida indicandoci come attivarci per perseguire la realizzazione delle cose belle, quelle che contano, scaturenti da una condivisione fondata sul semplice volersi bene. L’investire tempo in questo progetto – conclude – è come sottopormi ad una terapia che mi dona una gioia capace di rendermi, ogni volta, un uomo migliore».