Le scelte di peso dell’Udinese: da Bierhoff a Zapata passando per i flop Ranegie e Teodorczyk
In principio fu Oliver Bierhoff, poi dietro di lui tanti altri, alcune brutte copie, altre meno. Ma nessuna torre bianconera ha mai raggiunto i numeri del tedesco. L’Udinese, etichettata da anni come squadra fisica, ha quasi sempre cercato sul mercato un attaccante di riferimento. Quel quasi si riferisce alla meravigliosa parentesi targata Totò Di Natale che con la sua classe non aveva bisogno del fisico per scaraventare il pallone in porta.
Bierhoff, dicevamo, è stato il capostipite del centravanti fisicato. In tre stagioni ha giocato 86 partite segnando 57 gol. Il suo sostituto fu il “Pampa” Roberto Sosa. Inizialmente sgraziato e criticato, poi solo sgraziato: 104 le presenze e 34 le reti dell’argentino poi finito al Napoli. Al suo posto arrivò Carsten Jancker, reduce da sei anni al Bayern Monaco, non una squadretta qualunque. In Friuli non lasciò traccia: 2 sole marcature e 36 gettoni prima di tornare in patria al Kaiserslautern dove in due stagioni firmò 11 reti in 33 gare, media decisamente superiore a quella friulana.
Facendo un salto all’indietro, nella stagione in cui giocò la Champions League i Pozzo alle spalle di Iaquinta misero Fausto Rossini (0 centri in 14 occasioni). Nel primo anno del Guidolin bis, di prime punte di peso ce ne furono addirittura due: German Denis e Bernardo Corradi che finirono per essere vittima della coppia Di Natale-Sanchez, praticamente intoccabile da metà del girone d’andata.
Il centravanti di peso più performante che l’Udinese ha avuto nell’ultimo decennio è stato sicuramente Duvan Zapata che nonostante i tanti infortuni nel biennio 2015-2017 ha segnato 18 gol in 63 partite. Meteore tutti gli altri: dallo svedese Mathias Ranegie, un gol in 24 gare peraltro decisivo per la vittoria sul Milan il 23 settembre del 2012, al montenegrino Riad Baijc (0 reti e appena 5 gettoni), classe ’94 che oggi gioca in Turchia per arrivare a Lukasz Teodorczyk arrivato in Friuli nel 2018 e due anni dopo ceduto al Vicenza e ritiratosi ad appena 31 anni. Per lui 30 presenze e un gol, quello in tap in con il Chievo dopo un rigore da lui stesso fallito al 90’. All’elenco aggiungiamo altri due nomi: Stefano Okaka (discreto ma discontinuo) e Fernando Llorente (stella ormai sul viale del tramonto).