Andy Roddick ironizza in difesa di Jannik Sinner: “È il peggior dopato di sempre”
Meglio prenderla con ironia. La vicenda della doppia positività accidentale al Clostebol di Jannik Sinner continuare a tenere banco e lo sarà ancora per qualche mese. Stando a quelle che sono le informazioni disponibili, il TAS non si pronuncerà prima dell’11 febbraio 2025, pertanto Sinner dovrà affrontare gli Australian Open con la spada di Damocle di una vicenda con cui convive dallo scorso marzo.
Gli attacchi nei confronti di Jannik e del sistema, che nel giudizio di primo grado a detta di qualcuno lo avrebbe aiutato, sono stati molteplici. Indubbiamente, le affermazioni dell’australiano Nick Kyrgios, a questo proposito, continuano a fare rumore, rafforzate anche dal caso di positività alla trimetazidina (TMZ) della polacca Iga Swiatek.
A prendere le difese di Sinner, facendo uso dell’ironia, è stato Andy Roddick. L’ex tennista americano, nel suo podcast “Served with Andy Roddick“, ha espresso un concetto molto interessante: “Non penso che Sinner rischierebbe l’intera carriera per qualcosa che non ha migliorato le prestazioni. L’ho detto molte volte. Se lo avesse fatto consapevolmente senza avere alcun beneficio, accetterei una sospensione per stupidità. Per cui in tal caso sarebbe il peggior dopato che sia mai esistito“.
In sostanza, Roddick parte dal presupposto che, trovandoci in presenza di un caso chiaro di contaminazione come ribadito anche dagli esperti del settore, tale situazione non rientri nello spirito della lotta al doping dal momento che Sinner non ha tratto alcun vantaggio: “Continueremo a fare il punto su un miliardesimo di grammo di qualcosa che non ha avuto alcun miglioramento delle prestazioni? Cosa stiamo cercando di risolvere con l’ITIA e poi con la WADA? Tutti gli scienziati ci stanno dicendo nei tribunali indipendenti che ‘Queste sostanze non hanno migliorato per niente le prestazioni”. Allora perché ci interessa?“, l’analisi dell’ex n.1 del mondo.