Rubano i baby calciatori all’Olympia Cittadella: maxi sanzione della Figc ai dirigenti
Un calcio che perde il senso del limite pure a livello giovanile: tre dirigenti dell’Union Eurocassola sono stati sanzionati dalla Figc, la federazione che governa il calcio italiano. Sono andati a caccia di talenti in erba, di fatto distruggendo il progetto di una squadra dell’Olympia di Cittadella. A dare voce al malcontento è stato Martino Baggio, presidente dell’Olympia, società del patronato della città murata, con una lunga tradizione di collaborazione con club di alto livello come Cittadella e Vicenza.
La vicenda è iniziata con il trasferimento irregolare di cinque giocatori classe 2009 dall’Olympia all’Union. Il j’accuse: «Questi ragazzi giocavano insieme da quando avevano sei anni e il loro allontanamento ha distrutto una squadra affiatata. Di conseguenza, altri quattro compagni hanno deciso di cambiare società, portando a un totale di nove defezioni». L’accusa principale riguarda il modus operandi: «I dirigenti dell’Union non hanno rispettato le regole: invece di seguire le procedure previste, hanno contattato direttamente i ragazzi e le loro famiglie, talvolta tramite Whatsapp, bypassando completamente la nostra società». Un comportamento che viola le norme sportive. Per arginare queste pratiche, Baggio ha inviato un esposto al comitato regionale veneto della Figc, denunciando i contatti diretti tra i dirigenti dell’Union Eurocassola e i giocatori minorenni. La lettera evidenzia come questi comportamenti non solo abbiano danneggiato l’Olympia, ma abbiano anche generato preoccupazioni tra i genitori. Non solo: «Ci risulta che altre società del territorio abbiano subito lo stesso trattamento. Questo non è un caso isolato, ma un modus operandi che va fermato».
A fine novembre la Figc – con un comunicato firmato pure dal presidente Gabriele Gravina – ha reso nota la conclusione delle indagini relative a «comportamenti irregolari nella gestione dei tesseramenti di giovani calciatori» da parte della società vicentina. Stelio Carletto, amministratore unico al tempo dei fatti, ha permesso contatti con famiglie di calciatori minori per favorire il tesseramento, violando il codice di giustizia sportiva. Michele De Zen, che era l’allenatore, ha partecipato a tali incontri spiegando le sue scelte tecniche per convincere i giovani. Infine Lamberto Facchinelli, altro allenatore, ha contattato telefonicamente e incontrato minori e genitori per lo stesso scopo. La società è stata riconosciuta responsabile in modo diretto e oggettivo. Le sanzioni: 3 mesi di inibizione per Carletto, 2 mesi di squalifica per De Zen, 3 mesi per Facchinelli e un’ammenda di 300 euro per la società.
Baggio tira alcune conclusioni nell’immediato e in prospettiva: «La pratica del proselitismo calcistico è gravissima. Questa sentenza deve essere un esempio. Se vogliamo insegnare il rispetto delle regole ai giovani, dobbiamo essere i primi a rispettarle». Al di là delle sanzioni, il caso mette in luce il danno umano e sportivo causato da queste pratiche. La squadra classe 2009 dell’Olympia Cittadella, che rappresentava un progetto costruito negli anni, è stata letteralmente smantellata. Per il presidente la ferita resta aperta: «Non si tratta solo di perdere dei giocatori ma di rovinare delle amicizie e il senso di appartenenza che i ragazzi avevano costruito. Le società come l’Union Eurocassola invece di investire nel proprio settore giovanile, hanno preferito “rubare” giocatori già formati. Così facendo, distruggono il lavoro delle altre società e trasmettono un messaggio sbagliato».