Città della Speranza, da 30 anni sostegno ai piccoli malati
Dieci milioni di fondi per ottimizzare la cura dei bambini malati. Con l’unica arma per sconfiggere le patologie oncologiche infantili: la ricerca.
La Fondazione Città della Speranza, che quest’anno festeggia il suo trentesimo compleanno, incorona un anno record con un bilancio che si prospetta in crescita di oltre il 10% rispetto al 2023, grazie alle donazioni raccolte che finanziano progetti di cura e ricerca pediatrica su mutazioni genetiche, immunoterapia dei tumori, infezioni e trapianti nel bambino.
«Stimiamo di superare la soglia dei 10 milioni entro fine anno, abbiamo ottimi risultati per quanto riguarda i lasciti testamentari, il 5 per mille, eventi benefici e raccolta di donazioni da parte di privati», ha evidenziato il presidente Giovanni Paolino a Palazzo Ferro Fini, a Venezia.
«Il nostro reparto di Oncoematologia pediatrica all’ospedale di Padova ospita medici che, oltre a curare i bambini, sono anche responsabili dei gruppi di ricerca dell’Istituto di ricerca pediatrica, un’istituzione che sosteniamo attraverso le nostre donazioni».
La Fondazione infatti opera in stretto rapporto con l’Azienda Ospedale Università e l’ateneo patavino per promuovere diagnosi sempre più rapide e precise, e finanzia la Clinica di Oncoematologia Pediatrica diventata punto di riferimento nazionale per la diagnosi di leucemie, linfomi e sarcomi.
«Grazie al nostro contributo», riflette Stefania Fochesato, fundraiser della Fondazione, «il tasso di sopravvivenza dei pazienti affetti da patologie oncoematologiche pediatriche a 5 anni dalla diagnosi è passato da meno del 70% a oltre l’85%. Ci auspichiamo di raggiungere tassi di guarigione prossimi al 100%, e ciò richiede l’impegno di ricercatori, medici e infermieri, oltre che il coinvolgimento di privati, aziende e istituzioni».
Ma dove studiano tutti questi ricercatori? All’interno della cosiddetta Torre della ricerca, che ospita il più grande centro d’eccellenza europeo dedicato alla ricerca scientifica in ambito pediatrico.
Voluta dalla onlus, la torre oggi ospita oltre 350 ricercatori ed è nota perché la sua forma richiama sia quella di un angelo con le ali socchiuse, che quella di una molecola di Dna per trasmettere il doppio messaggio di solidarietà verso chi soffre – i bambini in particolare – e di fiducia nella scienza.
«I prelievi effettuati sui bambini provenienti da tutta Italia vengono inviati all’Istituto di ricerca di Padova, dove vengono analizzati per identificare il tipo di problema specifico. Per ogni malattia viene elaborato un protocollo di cura personalizzato, ad esempio un campione proveniente da Roma potrebbe rivelare che la stessa terapia per una determinata malattia, come la leucemia, non è efficace per tutti i bambini» aggiunge il presidente Paolino.
E ora è partita la campagna di raccolta fondi natalizia, con la distribuzione di panettoni e pandori per la Fondazione.
Il prossimo evento domenica con uno spettacolo del tenore Cristian Ricci al Teatro Verdi, mentre lunedì 16 una serata al Geox dedicata ai 30 anni della Città della Speranza.