Добавить новость
ru24.net
World News
Декабрь
2024

Morto dopo il colpo al viso, sconto di pena per Morana

0

Sconto di pena in appello, con una condanna a 6 anni di reclusione - contro i 7 anni e 4 mesi di reclusione del primo grado - per il 28enne chioggiotto André Morana, per aver ucciso il 67enne Paolo Marangon con una sberla: quel colpo in pieno viso aveva colto di sorpresa la vittima, che era caduta a terra, sbattendo violentemente la testa sul marciapiede.

L’uomo entrato in coma: per lui non c’era stato niente da fare ed era morto dopo poche ore dal ricovero in Rianimazione.

Omicidio preterintenzionale l’accusa mossa a Morana: ovvero, l’aver compiuto un atto che potenzialmente poteva avere conseguenze letali, senza però avere la volontà di uccidere.

Una tragedia nata da una spinta nell’incrociarsi per caso nel portone di casa, nel condominio Alga. Poi la pretesa di scuse da parte del giovane, l’uomo che aveva tirato dritto insieme all’amica con la quale stava uscendo per mangiare una pizza. Morana che lo insegue, lo incalza e poi gli dà una sberla violenta in pieno viso. Un solo colpo.

Marangon – che non ha reagito in alcun modo – è caduto all’indietro a peso morto, sbattendo violentemente la testa: un colpo che si rivelerà, di lì a poche ore, fatale. Tutto ripreso da una videocamera di sicurezza.

Era il dicembre 2022. Il 4 dicembre 2024, davanti alla Corte d’Appello presieduta da Carlo Citterio, il procuratore generale Miggiani ha chiesto la conferma della condanna di primo grado, parlando di un «bullo di quartiere violento», conosciuto per la sua aggressività, facile ad arrabbiarsi e reagire.

L’avvocato difensore Mauro Serpico ha evidenziato non solo l’assoluta non volontà di uccidere di André Morana, ma anche il fatto che una volta resosi conto che l’uomo - caduto a terra dopo la sberla - aveva perso i sensi e appariva in gravi condizioni, con il sangue che usciva dalla testa, aveva chiamato per primo i soccorsi, senza sottrarsi alle sue responsabilità, pur negando di aver mai pensato di fargli davvero male e meno che mai di ucciderlo.

Infine, la Corte d’Appello ha ridotto la pena a 6 anni.

Per un incrocio casuale sul portone di un’abitazione, per una spinta data per un nonnulla, una tranquilla serata in compagnia, si è trasformata in una tragedia. Nell’ultimo giorno di vita di Paolo Marangon.

In primo grado - con rito abbreviato e, dunque, già con uno sconto di un terzo della pena - il pubblico ministero Roberto Terzo aveva chiesto per il giovane chioggiotto una condanna a 8 anni di reclusione : la dinamica della tragedia era apparsa chiara. Non c’era volontà di uccidere, ma il colpo si è rivelato letale. Nel processo si sono costituite parte civile le due figlie di Paolo Marangon (con gli avvocati Trubian e Fedalti): in primo grado, la giudice per le udienze preliminari ha riconosciuto loro una provvisionale sui risarcimenti che dovranno essere quantificati in sere civile, di 75 mila euro a testa.

Caso chiuso? No. Ora la difesa annuncia già ricorso in Cassazione: 6 anni di reclusione, se confermati, potrebbero infatti portare l’imputato in cella.




Moscow.media
Частные объявления сегодня





Rss.plus




Спорт в России и мире

Новости спорта


Новости тенниса
WTA

Блинкова победила Соррибес-Тормо и вышла во второй круг турнира WTA в Клуж-Напоке






Страны СНГ обсудили следующий этап программы развития мирного атома

Приморский край вошёл в число лидеров по вводу энергоэффективного жилья

Новый развлекательный центр «Галактика» открыт в Очаково-Матвеевском

Ефимов: в Свиблове по программе КРТ построят квартал со спорткомплексом