Uso del cellulare durante le lezioni: all’Iti Segato di Belluno scatta il divieto in classe
All’Iti Segato di Belluno cellulari banditi durante le lezioni. La sperimentazione partirà lunedì 9 dicembre e interesserà gli studenti della classe terza dell’indirizzo Informatica e telecomunicazioni (3AIA). La decisione è stata presa nel corso del consiglio di classe che si è svolto il 13 novembre. La dirigente Palma Piccoli, i rappresentanti dei genitori e degli studenti hanno approvato che si parta con questa iniziativa che ha lo scopo di «favorire la concentrazione, migliorare l’interazione tra gli studenti e gli insegnanti, e promuovere un ambiente di apprendimento più produttivo».
Gli studenti della 3AIA, quindi, da lunedì staranno tutte le ore di lezione senza i loro telefonini che dovranno essere consegnati all’entrata dell’istituto, al centralino, dove potranno riprenderlo solo al termine delle lezioni. Quindi niente dispositivo anche durante la ricreazione. E questo varrà per tutti i giorni della settimana. «Al termine di questa esperienza saranno promossi dei momenti di riflessione che potranno mettere in luce i punti di forza e le criticità vissuti dagli studenti ma anche dai docenti».
La dirigente scolastica si rivolge quindi alle famiglie dei ragazzi perché «supportino questa iniziativa condividendo con i propri figli l’importanza di questa esperienza», si legge nella circolare affissa nella bacheca elettronica della scuola. Questa scelta arriva dopo che negli ultimi anni diversi istituti superiori hanno voluto affrontare questo percorso. Qualche anno fa era partito l’istituto Catullo, l’anno scorso la scelta era stata adottata anche dai licei Galilei-Tiziano, mentre quest’anno la stessa iniziativa è partita anche ai licei Renier. Al Renier e al Galilei gli studenti devono consegnare i telefonini su tasche appese in classe.
Una scelta imposta praticamente ai dirigenti scolastici visto che molti studenti, anche durante le lezioni, utilizzano i loro cellulari, distogliendo l’attenzione alla lezione e alla spiegazione del docente. Tanto che qualche ragazzi si è anche beccato diverse note per questo comportamento.
D’altra parte in provincia da qualche anno, soprattutto dopo la pandemia da Covid, si è diffuso il movimento per il Patto digitale che interessa principalmente le famiglie dei ragazzi che frequentano scuole elementari e medie, ma che, come è ben comprensibile, vuole essere un modo diverso di vivere il rapporto con i propri device digitali sia per i ragazzi che per gli adulti. L’uso indiscriminato dei cellulari sta creando, infatti, diverse criticità nei ragazzi: a cominciare dalla difficoltà nell’interagire con i compagni e con gli insegnanti per continuare con i risvolti a livello psicologico e dell’apprendimento. A vari livelli, quindi, si sta cercando di limitare l’uso del cellulare anche in considerazione del fatto che sempre di più i giovani, fin dalla tenera età, ne sono completamente dipendenti.