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Декабрь
2024

800 Padova Festival, brividi e grandi nomi. Ecco tutto il programma

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Un tuffo nell’Ottocento, da venerdì 6 fino a domenica 8 dicembre, per esplorare Padova con le lenti della storia. Torna l’800 Padova Festival, organizzato da Sugarpulp con il contributo del comune di Padova e di fondazione Cariparo. Un fine settimana denso di brividi e grandi nomi, uno su tutti il fumettista Milo Manara a cui verrà attribuito il premio Ippolito Nievo - Massimago domenica in Sala Rossini al Pedrocchi (ore 11.30): sarà arricchito dal dialogo con Matteo Strukul, direttore artistico del festival. «Manara ha fatto la storia del fumetto e del romanzesco, il suo ultimo lavoro è l’adattamento a fumetti del capolavoro di Umberto Eco Il nome della rosa, e la grande saga in due volumi dedicata a Caravaggio», sottolinea Strukul, «Sarà un momento importante per il festival».

Venerdì 6: Padova e le stelle

Si parte alle 17 con una visita guidata alla scoperta delle simbologie nascoste del Pedrocchi. Lo Stabilimento Pedrocchi è ideato da Giuseppe Jappelli con funzioni differenziate: il percorso andrà a scoprire simbologie apparentemente nascoste, intriganti e coinvolgenti (costo dieci euro a persona).

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Per chi lo preferisce, invece, alle 17.30 parte il tour alla scoperta della Padova ottocentesca. Ore 18, è il momento di alzare lo sguardo alle stelle: al Planetario, si viaggia da Padova verso l’Egitto fino alla Luna. Lo spettacolo, a cura di Elena Lazzaretto, indaga esploratori come Giovanni Belzoni, che ha contribuito a svelare alcuni segreti dell’antico Egitto (gratuito, prenotazione sul sito del Planetario).

Sabato 7: vampiri dalla letteratura al cinema (e a cena)

Il terrore nell’arte lo ricostruisce il critico Maxi Sabbion: tra mostri, streghe e vampiri viene raccontato il tema dell’orrido nelle arti visive, esplorando come figure demoniache e soprannaturali siano state interpretate da pittori, scultori e illustratori (ore 11.30, Sala Rossini al Pedrocchi).

Se alle 15.30 si ripete il Pedrocchi Massonico e le sue simbologie e alle 16.30 il tour alla scoperta della Padova ottocentesca (che si ripete alle 17.30), alle 17 si trema. In Sala Rossini al Pedrocchi Mirko Zilahy racconta “Dracula” di Bram Stoker, approfondendo il rapporto tra folklore irlandese e vampiri.

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Di brivido in brivido, Matteo Strukul porta in un viaggio tra cinema e letteratura nel mondo dei vampiri, in vista dell’uscita a gennaio 2025 di “Nosferatu”, film scritto, diretto e co-prodotto da Robert Eggers con Nicholas Hoult, Lily-Rose Depp, Aaron Taylor-Johnson, Willem Dafoe e Bill Skarsgard (ore 18, Sala Rossini al Pedrocchi).

Dulcis in fundo, la cena dei vampiri: un menu tradizionale romeno a cura dello chef Florian Bunea, con il giornalista e critico enogastronomico Renato Malaman e gli scrittori Matteo Strukul e Mirko Zilahy (ore, 20.30, Sala Egizia al Pedrocchi, evento a pagamento).

Domenica 8: il premio Ippolito Nievo a Milo Manara

La mattina si apre con la graphic novel di Stefano Tamiazzo insieme a Giacomo Brunoro, “L’ergastolo di Santo Stefano. Fine pena mai”: un carcere chiuso e abbandonato da anni sembra essere meno ostile. La sua essenza respingente si converte in fascino amaro in questa graphic novel che racconta la vita dell’ergastolo di Santo Stefano, costruito su un’isola inaccessibile (ore 10.30, Sala Rossini al Pedrocchi).

L’atteso incontro con Milo Manara sarà alle 11.30, in Sala Rossini, con la consegna del premio Ippolito Nievo Massimago. A seguire, il dialogo con Matteo Strukul per ripercorrere la carriera del grande fumettista (e non mancherà il firmacopie).

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Alle 15.30 si ripete, per l’ultima volta, il Pedrocchi Massonico, mentre alle 16 “Costumi che raccontano storie” racconta il loro utilizzo per valorizzare scene e personaggi in tre opere gotiche: Dracula di Bram Stoker, Crimson Peak, Penny Dreadful. Conferenza di Grimilde Malatesta (Chiara Beatrice Vaccari) con la partecipazione di Elena Torri, Laura Guglielmo e Alberto Miserendino.

E ancora, alle 17, lo sguardo a Leopardi. Aspettando la fiction Rai “Leopardi. Il poeta dell’infinito” di Sergio Rubini, Silvia Gorgi e Giacomo Brunoro dialogano con il direttore di produzione della serie Giacomo Gagliardo. Un omaggio a uno dei personaggi imprescindibili dell’800 italiano, il poeta che fu “romantico suo malgrado”.




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