Tasse, FdI attacca la giunta Giordani: «Una stangata»
«Hanno mentito ai padovani. Qualcuno avrà creduto al “pianto greco” del sindaco sui tagli da dieci milioni di euro, ma in realtà per l’anno prossimo si parla al massimo di 1, 6 milioni in meno. E queste cifre non giustificano l’aumento delle tasse che ha preparato Giordani».
I consiglieri comunali di Fratelli d’Italia si sono presentati con la locandina del famoso film “La Stangata” con Paul Newman e Robert Redford, travestiti per l’occasione da Sergio Giordani e dal portavoce Massimo Bettin.
Questa la satirica denuncia contro l’aumento delle tasse comunali che partirà il prossimo anno e lunedì discussa in Consiglio Comunale.
Lunedì seduta focosa
Sarà una seduta lunga e di fuoco anche perché, oltre alla mezz’ora dedicata alle interrogazioni, la maggioranza ha inserito nell’ordine del giorni le 71 pagine di relazione annuale del garante dei diritti dei detenuti Antonio Bincoletto, e otto delibere prima delle tre relative ai tributi. L’obiettivo sembrerebbe discutere il spinoso a tarda sera, salvo un’inversione dell’ultimo nella scaletta.
La legge di bilancio è già in bozza
I dieci milioni di cui parlano i consiglieri di Fratelli d’Italia sono in realtà 14, spalmati fino al 2027. E secondo i calcoli di Palazzo Moroni, per rientrare nelle spese nei prossimi quattro anni, c’è bisogno di incassare da subito.
A cominciare da Irpef, Imu e canone unico patrimoniale, e a seguire con rette di mense e asili nido.
«La legge di bilancio è ancora in bozza a Roma, quindi le cifre potrebbero essere ridimensionate», spiegano i consiglieri Matteo Cavatton, Elena Cappellini ed Enrico Turrin, «Al di là di questo, invece di aumentare le tasse il sindaco avrebbe potuto spendere meglio i soldi dei padovani. A cominciare dalle consulenze esterne fino alle sovvenzioni alle associazioni, visto che la spesa corrente del Comune è passata da 305 a 333 milioni di euro».
Secondo i meloniani, i soldi per tamponare i mancati introiti da Roma già ci sarebbero.
«Se Giordani ci avesse ricevuti, come richiesto, gli avremmo dato qualche consiglio senza che finisse per prendere in giro i cittadini», continuano i tre. «La giunta ha già aumentato l’Irpef lo scorso anno, incassando 1,7 milioni dall’extragettito, e adesso ne prevede altri 1, 9 per il 2025: questo basterebbe a tamponare».
Gli aumenti previsti
Le scelte fatte dall’amministrazione, e che verranno in parte discussione lunedì, riguardano Irpef, Imu e canone unico patrimoniale, a cui vanno aggiunte le rette di mense scolastiche e asili nido.
Manovra da 4, 6 milioni di euro
L’Irpef continuerà ad avere un’aliquota progressiva dal 2025, ma la prima (quella per le fasce più deboli, salirà di circa dieci centesimi, da 0, 69 a 0, 78, mentre le altre rimarranno identiche, quindi 0, 79 e 0, 80).
L’Imu verrà invece ritoccato del 4 per cento, ma solo per i proprietari di locali commerciali, professionali e industriali.
Un’altra novità riguarderà i locali che il Comune ha in affitto, dal 2026 adeguati all’indice inflattivo: chi ne è locatario subirà un aumento che vedrà stracciati i vecchi contratti fermi da anni, soprattutto in centro storico.
Le singole voci di questa manovra permetterebbero in totale di recuperare 4, 6 milioni di euro entro il 2028, togliendo dalle buste paga dei contribuenti circa 3 euro al mese, quindi dai 13 ai 25 euro all’anno.