Ponte di Calatrava a Venezia, addio definitivo ai gradini di vetro

Via libera definitivo alla sostituzione di tutti e 284 i gradini in vetro del ponte di Calatrava che saranno rifatti in materiale lapideo e consentiranno anche il passaggio dei disabili con i gradini agevolati come già adottati in altri ponti veneziani.

Il Comune di Venezia ha infatti affidato allo Studio H&A associati l’incarico professionale di progettazione di fattibilità tecnico economica, progettazione esecutiva, coordinamento della sicurezza in fase di progettazione, direzione lavori, coordinamento della sicurezza dell’intervento.

Il cantiere dopo le polemiche

I lavori veri e propri di sostituzione potrebbero prendere il via già dalla primavera del prossimo anno e durare dai quattro ai sei mesi. L’incarico di progettazione dovrebbe costare circa 100 mila euro, mentre per i lavori veri e propri l’amministrazione ha già stimato un costo di circa un milione e 400 mila euro.

H&A Associati è uno studio di progettazione con sede a Venezia e a Shanghai con oltre trenta professionisti che operano nel settore dell’architettura e dell’ingegneria.

Così dopo oltre un decennio di polemiche, accuse, critiche e aggiustamenti vari, Venezia dice addio al Ponte di Calatrava o della Costituzione, come si chiamerebbe, così come lo abbiamo conosciuto per rifarlo in parte in pietra. Il progetto di sostituire le lastre di vetro in realtà è vecchissimo e risale già ai primi anni dopo l’inaugurazione del 2008.

Le prime ipotesi di modifica radicale con gradoni di pietra invece è di tre anni fa e lo stesso Comune di Venezia ha annunciato a più riprese un intervento, visto che con la stagione fredda i gradini ghiacciati divengono scivolosi con cadute e richieste di risarcimento.

Da decidere anche, con il placet della Soprintendenza veneziana, quale materiale sarà usato per i nuovo gradini, comunque di carattere lapideo: se in trachite, già usata nel 2018 per sostituire le prime otto doppie lastre del ponte che unisce piazzale Roma alla stazione di Santa Lucia, o magari in pietra d’Istria.

Comunque anti sdrucciolo. Nello stesso tempo, considerata la necessità di rimuovere i gradini esistenti in vetro e di adeguare gli alloggiamenti ai nuovi gradini, si coglierà l’occasione per una manutenzione generale delle parti metalliche.

L’intervento

L’intervento di revisione della pavimentazione potrà dare la possibilità di introdurre appunto dei miglioramenti all’accessibilità del ponte, come per esempio la realizzazione di rampe di collegamento tra i gradini. Superando così il problema della disgraziata ovovia per i diversamente abili, mai di fatto entrata in funzione.

Che ha portato anche il Comune ad avviare un’azione di risarcimento nei confronti di chi l’ha progettata e realizzata.

Non era certo nel progetto del famoso architetto catalano che ha progettato il ponte. «Presenteremo il progetto di sostituzione dei gradini nel giro di sessanta giorni» spiega l’ingegner Antonio Pantuso, dello Studio H&A Associati «ma sulla scelta dei materiali e dei colori l’ultima parola la Soprintendenza, visto che sul ponte grava il vincolo monumentale. Sarà certamente usato un materiale lapideo che sarà in sintonia con quello già esistente sul ponte. Per consentire il passaggio dei disabili saranno appunto progettati dei gradini a passaggio agevolato. I tempi di intervento dovrebbero essere appunto celeri, ma la durata dipenderà anche dalle condizioni degli alloggiamenti dei gradini in vetro, una volta che saranno stati rimossi».

La sostituzione di ogni gradino in vetro del ponte, realizzato artigianalmente, è costato oltre 4. 500 euro e, dal 2008 a oggi, le rotture sono state frequentissime.

Calatrava aveva previsto la sostituzione integrale dei gradini ogni vent’anni, con la sostituzione annuale di due di essi per possibili rotture.

Ma fin da subito i gradini si sono rotti fin in modo molto più consistente, anche per un uso non idoneo del ponte, per il passaggio di carretti merci e trolley.

Con costi di manutenzione sempre più pesanti per il Comune. Con il nuovo intervento il ponte di Calatrava, un prototipo l’aveva definito l’allora sindaco di Venezia Massimo Cacciari, torna in qualche modo alla normalità.