Teme i baby bulli e non controlla i biglietti, Mom contro il suo autista
Ammonito dall’azienda per non aver controllato i biglietti per timore di venire pestato dai bulli, salvo poi venir completamente assolto, con tanto di scuse dal direttore d’esercizio. Il tutto grazie all’intervento dei colleghi che hanno protestato e fatto sentire la loro voce: «Picchiati e sanzionati. Non è giusto».
La vicenda
Il protagonista della vicenda è un autista Mom, con un’esperienza ventennale e sempre al servizio dell’azienda di trasporto pubblico cittadino, come lo dimostrano anche i numeri di biglietti venduti a bordo staccati dal diretto interessato.
Il fatto risale allo scorso novembre quando dei controllori Mom sono saliti sull’autobus di linea condotto dall’interessato e hanno trovato diverse persone senza biglietto: «Colpa del conducente che non ha svolto il suo lavoro», così l’autista è stato segnalato ai vertici dell’azienda che, dopo aver esaminato il caso, hanno ritenuto necessario ammonire il dipendente tramite contestazione disciplinare, un procedimento ufficiale in cui viene comunicato un comportamento attuato che viola quanto stabilito dal contratto di lavoro.
La contestazione
«Sono state comminate dai nostri controllori tre sanzioni su 7 passeggeri presenti a bordo del bus da lei condotto.
Da questo si desume che lei non abbia effettuato il controllo a vista così come disciplinato dal Ccnl Autoferrotranvieri, dalla contrattazione aziendale e come stabilito dal Contratto di Servizio», si legge nella lettera di richiamo indirizzata all’autista, che continua: «Alla luce di quando appena esposto, nel contestarle i comportamenti di cui sopra, in coerenza con il disposto della normativa che disciplina il settore Autoferrotranvieri, le comunichiamo che Lei ha a disposizione cinque giorni dalla data di ricezione della presente per fornire eventuali giustificazioni».
La protesta
Cinque giorni in cui al posto delle giustificazioni sono arrivate le proteste di colleghi e dei sindacalisti: «Siamo sempre in prima fila, tanto che veniamo aggrediti da bulli e persone maleducate non appena apriamo bocca per chiedere il biglietto, ci sta che uno non lo faccia per paura di essere preso a schiaffi e calci. Picchiati e sanzionati», spiegano alcuni colleghi dell’autista coinvolto, minacciando l’azienda di proseguire nella protesta qualora non ritiri l’ammonimento. Cosa che poi è realmente accaduta: «Facciamo seguito all’avvio di procedimento disciplinare a Lei inviato dove, purtroppo, nostro malgrado è emerso che il fatto non andava a lei contestato», scrive il direttore d’esercizio Corrado Bianchessi, «Scusandoci per l’accaduto La informiamo che l’Azienda annulla la contestazione disciplinare sollevata a suo carico».
I precedenti
I casi di aggressione o di comportamenti pericolosi tenuti dai passeggeri sugli autobus Mom contro gli autisti sono frequenti: il 17 novembre scorso due minori di 17 e 14 anni, a Silea prima hanno stappato una bottiglia di spumante sporcando il mezzo, poi, dopo essere stati richiamati dall’autista che gli chiesto di esibire il biglietto, hanno reagito in modo aggressivo. Si sono alzati i toni, poi sono arrivati gli insulti e nel giro di poco la situazione è precipitata con le prime minacce.
La settimana precedente a Vazzola un passeggero ha tirato un pugno all’autista, dopo che gli ha chiesto il biglietto. Il malcapitato ha rimediato tre giorni di prognosi, mentre l’aggressore è stato fermato dai carabinieri e portato in carcere.
Ancora, ad agosto un controllore della linea 104 a Ponte di Piave è stato afferrato per il collo da un uomo di 29 anni ed è finito al pronto soccorso dove è stato curato e poi dimesso con una prognosi di dieci giorni.
Pochi giorni prima a Oderzo, all’autostazione, un gruppo di ragazzini ha scagliato una bottiglia vuota contro la vetrata di un autobus, che in quel momento stava raggiungendo il capolinea con oltre 40 viaggiatori a bordo.