All’Arlecchino venerdì c’è Kafka e il suo amore felice e disperato in quel suo ultimo anno di vita
In occasione dell’anniversario del centenario della morte dello scrittore Franz Kafka (3 giugno 1924), tra le più incisive figure del XX secolo, venerdì 13 dicembre al Cinema Teatro Arlecchino di Voghera sarà possibile vedere “L’amore secondo Kafka”, il film sentimentale diretto da Judith Kaufmann e Georg Maas che sarà proiettato alle 15.30 (e poi in replica alle 21) per la rassegna pomeridiana “Al Cinema con Tè”.
i protagonisti
La pellicola – alla cui sceneggiatura ha collaborato anche lo scrittore Michael Kumpfmüller – vede protagonisti Sabin Tambrea ed Henriette Confurius nei rispettivi panni del creatore de “La metamorfosi” e la giovane ballerina Dora Diamant. I due vissero un’appassionata storia d’amore, sin dalla prima scintilla, scattata in una piccola stazione balneare sul mar Baltico nell’estate del 1923 dove lui era in convalescenza e lei lavorava in un Volksheim ebraico. La felicità irruppe improvvisa illuminando le tenebre della vita dello scrittore, affetto da tubercolosi e fortemente dipendente dalla sua famiglia. Attratto dalle donne, ma troppo schivo per abbandonarsi all’amore, lo scrittore trentenne prima della saggia e conturbante Dora non si permise mai di sperimentare l’intimità. Lui, uomo di mondo, vizioso, elegante e già malato; lei, una maestra d’asilo di Berlino Est, ebrea ortodossa.
Sebbene tra i due a danzare non fosse lui, Dora restò sempre con i piedi ben piantati a terra, a differenza di Franz, ormai inebriato (sospeso, quasi fluttuante nell’aria) dalla gioia dell’abbandono al sentimento, nonostante la consapevolezza della morte incombente. Man mano che i due si conobbero, tutte le differenze diventarono irrilevanti, lasciando spazio a un equilibrio perfetto, destinato purtroppo a durare poco. La coppia, sempre più inseparabile, si trasferì a Berlino e, quando la salute di Franz peggiorò rapidamente, in un sanatorio in Austria, nel disperato tentativo di salvarlo. Prima di morire, lui chiese a Dora di sposarlo, ma lei rifiutò perché nel suo cuore sapeva che quel matrimonio avrebbe significato la fine della speranza. Quel suo ultimo anno di vita, per Kafka fu il più felice e allo stesso tempo disperato. E la Diamant, che rifiutando di sposarlo rinunciò a ogni agio, rimase per sempre segnata da quell’amore dal finale già scritto.