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Patrimonio di 150 opere d’arte a Muggia, comincia la catalogazione

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Da Spacal a Zigaina, passando per Perizi, Capogrossi, Sormani e Mascherini. È in fase di realizzazione la schedatura completa delle quasi 150 opere della collezione d’arte del Comune di Muggia, conservata ed esposta in quattro sedi dell’ente e nello specifico nel Municipio, in palazzo Millo, nella biblioteca civica Guglia e nella casa di riposo di salita Ubaldini, con chiesetta annessa.

L’iniziativa è promossa e realizzata dal Comune di Muggia in collaborazione con l’Erpac, Ente regionale patrimonio culturale del Fvg. L’attività di catalogazione è curata da Matteo Bonanomi, storico dell’arte, e il progetto è coordinato da Massimo Premuda, conservatore del museo Carà.

Il lavoro include la revisione, l’aggiornamento e il riordino dei dati relativi a ciascuna opera e la redazione delle relative schede nel catalogo regionale. Per l’occasione tutte le opere sono oggetto di una dettagliata campagna fotografica, che sta realizzando il fotografo muggesano Franco Dreolin. L’intervento consentirà di visionare nella banca dati del Sirpac l’intero patrimonio artistico comunale con immagini e dati aggiornati.

Nel 2022, la mostra “Collezioni del Comune di Muggia, conoscere il patrimonio per amarlo” allestita al museo Carà e curata da Premuda, ha costituito il primo passo per far conoscere tali opere e collezioni al pubblico. Ora si procede con una rigorosa catalogazione della collezione per far conoscere a un pubblico ancora più ampio il patrimonio comunale.

«Sono quasi centocinquanta le opere d’arte conservate nella collezione d’arte del Comune di Muggia – spiega Premuda – fra dipinti, sculture e opere su carta. Un patrimonio artistico e un’eredità culturale da tutelare, valorizzare, studiare e condividere».

La collezione, prosegue Premuda, «nasce da acquisizioni mirate, libere donazioni, importanti collettive e animate ex-tempore del passato fino ad approfondite retrospettive e personali recenti. Oltre ad alcuni pregevoli ritratti e vedute dell’Ottocento, le raccolte si concentrano sull’arte del Novecento, in particolare dal 1954 ad oggi grazie a una serie di significative esposizioni che hanno generato acquisizioni e donazioni indicative delle politiche culturali di quasi settant’anni».

Premuda si riferisce in particolare al ciclo di mostre internazionali “del Bianco e Nero” promosse dall’allora sindaco Pacco «che dal 1954 animarono per una decina d’anni la palestra che oggi porta il suo nome, ospitando artisti del calibro di Giuseppe Capogrossi, Sabino Coloni, Edoardo Devetta, Maria Lupieri, Tranquillo Marangoni, Marcello Mascherini, Armando Pizzinato, Nino Perizi, Dino Predonzani, Livio Rosignano, Marino Sormani, Lojze Spacal, Carlo Giorgio Titz, Emilio Vedova e Giuseppe Zigaina.

Grandi nomi italiani e regionali le cui opere, premiate in questa rassegna, entrarono nel patrimonio comunale grazie alla formula del premio acquisto e costituirono l’embrione della pinacoteca comunale.

«Negli anni a seguire – prosegue Premuda – altre occasioni espositive e diverse iniziative culturali hanno generato donazioni importanti, come l’opera di Rafael Alberti donata nel 1975 dal poeta spagnolo in esilio in Italia in occasione del conferimento della cittadinanza onoraria o le numerose vedute di Aldo Bressanutti donate dal 1978 al 1992 in occasione della pubblicazione dei sei volumi illustrati sull’Istria e il Friuli Venezia Giulia». —

© RIPRODUZIONE RISERVATA




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