La procura distrettuale di New York al giudice: “Non cancelli la condanna di Trump-pornostar, ci sono altre vie”
La condanna del presidente eletto Donald Trump per il caso pornostar non sia cancellata. A chiederlo sono i pubblici ministeri di New York, che stanno esortando il giudice del caso a non annullare il verdetto di colpevolezza contro il prossimo presidente degli Stati Uniti. Nei documenti depositati in tribunale, l’ufficio del procuratore distrettuale di Manhattan ha proposto una serie di opzioni per mantenere la storica condanna (senza che la pena sia stata quantificata) nei registri, tra cui chiedere al giudice Juan M. Merchan di trattare il caso come farebbe quando un imputato muore. La condanna rimarrebbe, ma tutto si congelerebbe, inclusa qualsiasi azione di appello. Non è chiaro, tuttavia, se tale opzione sia praticabile secondo la legge di New York.
“Questa corte potrebbe analogamente porre fine al procedimento penale inserendo una nota nel verbale che il verdetto della giuria ha rimosso la presunzione di innocenza; che l’imputato non è mai stato condannato; e che la sua condanna non è stata né confermata né annullata in appello a causa dell’immunità presidenziale“, hanno scritto i procuratori in una memoria di 82 pagine. Tra le altre opzioni proposte dai pm, c’è quella di ritardare la condanna fino a quando Trump avrà lasciato l’incarico nel 2029. In ogni caso sono irremovibili sul fatto che il verdetto di colpevolezza deve restare, sostenendo che l’imminente ritorno di Trump alla Casa Bianca non dovrebbe ribaltare la decisione di una giuria.
Ma le pendenze di Trump non finiscono qui. L’ufficio del procuratore generale di New York ha annunciato che non archivierà il processo civile per frode, nel quale il presidente eletto è stato condannato a pagare centinaia di milioni allo stato di New York, non accogliendo così la richiesta dell’interessato. “Il peso del procedimento civile non costituisce un impedimento per i compiti ufficiali del presidente” e quindi non viola la Costituzione, si legge nella lettera inviata dalla vice procuratrice generale, Judith Vale, all’avvocato di Trumo, John Sauer.
Lo scorso febbraio il giudice Arthur Engoron ha condannato Trump, i suoi figli adulti che ora guidano la Trump Organization, a pagare 355 milioni di dollari, più interessi, dopo averli ritenuti colpevoli di aver portato avanti per anni un sistema di frode sul valore dei loro immobili per avere vantaggi fiscali e bancari. I legali di Trump hanno fatto ricorso contro la decisioni e a marzo hanno ottenuto una drastica riduzione della somma da pagare allo stato di New York, da 464 milioni a 175. Anche contro questa sentenza è stato presentato ricorso e ora si aspetta una decisione della corte di appello.
Dopo la vittoria elettorale, Sauer, che intanto è stato scelto da Trump come prossimo Us solicitor generale, l’avvocato che rappresenta il governo federale di fronte alla Corte Suprema, aveva chiesto l’archiviazione anche del processo per frode, dopo quella dei due processi penali federali e quella appunto pendente del processo penale, sempre a New York, per la vicenda legata alla ex pornostar Stormy Daniel. Tuttavia gli è stato risposto che quelli erano appunto casi penali, ma quello in questione è civile e quindi gli altri problemi penali del presidente eletto “sono irrilevanti”.
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