Conservatorio di Milano, “richiesta di arresto per quattro docenti” per il caso dei test di ammissione
A quasi due anni dalle perquisizioni che fecero emergere l’inchiesta, la procura di Milano ha avanzato una richiesta di arresto, come riporta il Corriere della Sera, per quattro docenti del Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano: gli insegnanti, secondo l’accusa, avrebbero preteso acconti tra i 9.000 e i 12.000 euro a testa su “pacchetti” virtuali di 50-80 lezioni di canto per nascondere le tangenti che avrebbero chiesto fino a febbraio 2023 quando appunto gli agenti della Squadra mobile effettuarono le perquisizioni e i sequestri. L’istituto di formazione musicale, il più grande in Italia, è parte lesa. Tangenti, questa l’ipotesi, per superare i test di ammissione.
Fonti del ministero dell’Università evidenziano come il ministero dell’Università abbia collaborato fattivamente all’indagine e sollecitato una serie di iniziative per interrompere comportamenti fraudolenti. La cooperazione, come riporta l’Ansa, si è concretizzata non solo nell’invio della documentazione utile all’indagine, come le carte relative alle ammissioni ai corsi di canto, ma anche con la raccolta di segnalazioni da parte degli studenti successivamente inoltrate agli inquirenti. Più nel concreto, su impulso del Mur, il Conservatorio ha intrapreso un rigido protocollo con riguardo agli esami di ammissione ai corsi, stringenti le modalità di svolgimento intraprese per scongiurare interferenze nell’attività delle commissioni.
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