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Ziberna, nel bilancio di metà mandato 60 opere per 100 milioni: «Ecco la Gorizia del futuro»

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Sessanta opere pubbliche in corso o concluse da poco, di cui 40 in capo al Comune. Cento milioni di euro di investimenti, più la ventina distribuita solo nell’ambito del Bando Borghi.

Numeri snocciolati con soddisfazione dal sindaco Rodolfo Ziberna che, martedì mattina, ha presentato il bilancio di metà mandato.

Un fiume in piena, un one man show, assessori assenti. Il primo cittadino ha elencato per quasi un’ora, a tutto campo e a perdifiato, le cose fatte, magari tralasciando quelle che arrancano. Ma era la prima volta che si tracciava un resoconto organico a 360 gradi.

La partenza

Il primo cittadino è voluto partire dalle condizioni di partenza del suo secondo mandato, assolutamente - ha rimarcato - «non normali». «Avevano alle spalle gli anni del Covid-19 che ci hanno fatto resettare le risorse per destinarle, quasi tutte, al settore Welfare. Poi, come se non bastasse, c’è stata l’esplosione dei costi delle materie prime. Prova ne sia che, per realizzare il parcheggio bipiano di via Manzoni, pagheremo il doppio. Il punto di partenza era il più difficile che si potesse immaginare. Eppure, abbiamo portato a casa risultati superlativi».

Ha citato il Bando Borghi («Ottimo esempio di sinergia fra pubblico e privato») e ha annunciato che il 24 maggio farà tappa, a Gorizia, il Giro d’Italia. «Questo è il mandato in cui, storicamente, si è fatto di più. Una sfida che, per alcuni, era impossibile da vincere. Parliamo di sessanta cantieri, di cui 40 soltanto del Comune. Ho avuto difficoltà ad addormentarmi, la notte, al pensiero di dover gestire tutti questi interventi. È un risultato straordinario».

Il conto economico

Ziberna ha rammentato che il Comune può vantare un bilancio che pareggia sui 150 milioni. «Trentasei sono dedicati al welfare, a riprova che il disagio sociale è in cima ai nostri pensieri. Noi non stiamo amministrando il quotidiano. Abbiamo una vision precisa che è quella di traguardare il 2025. Stiamo costruendo la città del futuro, non la città della Capitale della cultura. Quello che stiamo realizzando resterà ben oltre l’anno prossimo. E, poi, permettetemi di dire che si respira un’aria diversa: aprono nuovi negozi e Gorizia è sulla bocca di tutti».

Ziberna ha difeso anche l’introduzione dell’Irpef e ha elogiato il personale. «Siamo riusciti a mantenere il numero di 300 dipendenti (con Scarano sindaco la pianta organica era di 500) nonostante i pensionamenti e i trasferimenti in altri enti. Oggi, abbiamo tanti giovani motivate».

Le opere pubbliche

Il sindaco ha insistito molto sulle opere pubbliche. «Non sono lavori che faremo, sono opere in corso di realizzazione o realizzate. Casa Rossa sarà certamente pronta per la Capitale europea della cultura mentre, per il PalaBigot, potrebbe esserci una sorpresa in positivo perché il cantiere potrebbe concludersi prima del previsto. Parliamo - ha continuato - di una marea di interventi, mai visti negli ultimi 25 anni. E continueremo ad asfaltare le strade nelle periferie anche nel 2025».

Ziberna ha fatto accenno, poi, al maxi-appalto da oltre 6 milioni che permetterà di rifare tutti gli impianti luce della città e porterà alla sostituzione di circa seimila apparecchi con prodotti di qualità a led, il cambio lampada su oltre 500 corpi illuminanti, l’installazione di oltre 200 nuovi sostegni e sostituzione di alcuni esistenti, un centinaio di nuovi quadri elettrici, 60 mila metri di nuova linea aerea su palo, mille metri di nuova linea interrata. «Costerà zero centesimi ai cittadini. E punteremo sull’illuminazione artistica dei palazzi pregiati».

Scuole e quartieri

«Siamo il Comune con le scuole più sicure. Questa è stata una nostra priorità nei due mandati», ha precisato. Evidenziando il dato relativo alla “salute finanziaria”. «I conti del nostro ente sono più che in ordine e, quando me ne andrò, ci saranno ancora risorse per continuare a dare sviluppo alle città». Di passata, il sindaco ha parlato anche del nuovo Piano regolatore che non farà consumare ulteriore suolo e ha annunciato che, relativamente al ripristino dei Consigli di quartiere, «il Regolamento è pronto: lo porteremo prima all’attenzione della maggioranza, poi in consiglio. L’obiettivo è di dare più voce alle periferie».

Le intitolazioni

La conferenza stampa di ieri è servita anche per confermare l’intenzione di intitolare gli spazi attorno alla fontana dei Giardini pubblici a Demetrio Volcic ma il sindaco ha anche anticipato di voler dedicare il nuovo campo d’atletica alle figure dello sprinter Marcell Jacobs e del suo ex allenatore Paolo Camossi. Ha espresso, quindi, un «grande ringraziamento alla Regione per gli stanziamenti consistenti riservati a Gorizia, anche nell’ottica di Go!2025».

Alla domanda su come sta andando avanti il cantiere dell’ascensore per il castello, ha esordito con una battuta «Va in salita», ha scherzato. Salvo, poi, evidenziare che - in ogni caso - è prevista l’introduzione di minibus da febbraio 2025 per la Capitale europea della cultura. Il grande mistero, insomma, continua.

Welfare e assistenza

Last but not least, il 17 dicembre prossimo sarà inaugurato alla casa di riposo Angelo Culot di Lucinico il primo Centro diurno con sede a Gorizia: servizio rivolto a persone anziane non autosufficienti per dare una risposta ai bisogni dell’anziano ma anche sostegno ai caregiver familiari. Potranno essere accolte 14 persone ultrasessantacinquenni che presentano un profilo di non autosufficienza. Ma è praticamente impossibile elencare la marea di concetti, annunci e progetti illustrati in un’ora di debordante conferenza stampa. —

© RIPRODUZIONE RISERVATA




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