Mancano sette anestesisti, l’Ulss 6 si rivolge ai gettonisti
L’Usl 6 torna a rivolgersi al mercato privato per trovare anestesisti, tra gli specialisti particolarmente difficili da reperire: sono ancora sette quelli che mancano – complessivamente – in organico in quattro ospedali del territorio. Una corsa che, assicura il direttore sanitario Aldo Mariotto, è ancora necessaria per garantire i servizi, sebbene l’orizzonte sia progressivamente meno fosco.
La situazione più complessa – l’unica gestita con l’apporto di una cooperativa in questo ambito – è quella di Piove di Sacco, dove i posti vacanti sono 4: «La dotazione lì prevede 18 medici» spiega Mariotto «ad oggi, i dipendenti sono 14, di cui 5 specializzandi che, tuttavia, non possono garantire tutti i servizi. A questi si aggiungono alcuni incarichi libero professionali e l’apporto della cooperativa. La ricerca è costante: a febbraio contiamo di assumere un altro specializzando e, a quel punto, provvederemo a una sorta di de escalation dell’apporto della coop, dimezzandone in prospettiva gli interventi, per azzerarli appena possibile, spero già a primavera».
Nell’Anestesia e Rianimazione di Piove di Sacco lavora la Anthesys Servizi Società Cooperativa che si è aggiudicata in continuità anche il nuovo bando per un fabbisogno di 8.784 ore e quasi 861 mila euro.
Il contratto avrà durata di 12 mesi, a partire dall’entrata in vigore, ferma restando la possibilità per l’Usl di recedere «nel caso di sopravvenienza, in corso di esecuzione, per il medesimo oggetto contrattuale di convenzioni o accordi quadro attivi stipulati da Consip Spa a condizioni migliori rispetto a quelle in corso o di contratti di appalto o accordi quadro o convenzioni stipulate dalla Centrale di committenza regionale» come recita lo stesso. «Ovviamente, il nostro obiettivo è quello di arrivare progressivamente ad azzerare la presenza delle coop negli ospedali, almeno per l’Anestesia, laddove per i Pronto Soccorso il problema rimane importante» chiarisce Mariotto «dal punto di vista contrattuale abbiamo previsto la maggiore flessibilità possibile, ma l’uscita dal servizio avverrà nel massimo rispetto del contratto e delle persone che, non dimentichiamo, con il loro lavoro sono riuscite a garantire i servizi».
Ad oggi, le difficoltà principali dell’ospedale di Piove di Sacco riguardano il servizio ambulatoriale di terapia antalgica rivolto a pazienti particolarmente fragili, nonché la scadenza di cinque incarichi libero professionali con gravi ripercussioni sulle guardie notturne.
Con l’ingresso in organico di un nuovo specializzando, resteranno tre i posti vacanti «che cerchiamo di comporre un po’ a mosaico» spiega il direttore sanitario «tuttavia, per fare uno strutturato servono più liberi professionisti poiché questi hanno incarichi orari a seconda della disponibilità. La speranza è che la programmazione arrivi ad allinearsi a primavera e che a quel punto avremo un numero adeguato di dipendenti per arrangiarci. Il problema, anche in presenza di graduatorie, è trovare le persone disposte a spostarsi, le preferenze contano molto per le nuove generazioni».
A completare la geografia dei posti vacanti tra gli anestesisti, la mancanza di uno strutturato rispettivamente a Camposampiero, a Cittadella – «dove però siamo arrivati a fare a meno delle cooperative» e a Schiavonia.
Il nuovo bando prevede quindi la ricerca di specialisti, per accessi a chiamata per prestazioni mediche, con l’obiettivo «di salvaguardare l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza e di garantire lo svolgimento delle attività nelle unità operative aziendali». Avrà scadenza a maggio – salvo ulteriori proroghe –; previsto un compenso orario di 80 euro e un massimo presunto di 96 mila annui per ciascuno specialista.