Ripulito il circolo ippico, rubati i finimenti e le selle: colpo da 25 mila euro
In una notte sola sono sparite quindici selle da equitazione oltre a una trentina di finimenti. A essere preso di mira dai ladri è stato il circolo ippico “La Corte” di via Madonna di Campagna a Cordovado, dove nelle ore notturne tra il 10 e l’11 dicembre i malviventi si sono introdotti nel maneggio e hanno fatto razzia dell’equipaggiamento per cavalli. Il totale della refurtiva tra selle e redini si aggira intorno ai 25mila euro complessivi. Solo le redini possono arrivare ad un valore di 500 euro l’una.
Ma cosa è successo quella notte e come hanno fatto i ladri a mettere a segno un colpo da più di 25mila euro? Secondo Pontarolo, vicepresidente del circolo, il furto sarebbe stato messo a segno da una mano esperta, da una o più persone che conoscono sicuramente il posto. «Furti come questo accadono in diversi maneggi, ma quello che notiamo è che portano via solo attrezzatura di valore. Appena riconoscono che una sella vale poco la lasciano lì» spiega il vicepresidente. L’attrezzatura infatti è stata individuata e scelta con molta cura. «Hanno scelto le selle più pregiate. D’altronde i circoli ippici sono aperti al pubblico, non è difficile immaginare che magari queste persone siano venute per una visita e intanto abbiano studiato il luogo per pianificare e mettere poi a segno il furto». E se così fosse il piano d’azione è andato purtroppo a buon fine. «Non so se sia un furto su commissione, ma da come hanno agito verrebbe da pensare siano specializzati nei circoli ippici».
La direzione verso cui colpire sarebbe stata molto chiara, al punto che da una prima ricognizione non avrebbero tergiversato o cercato in altri locali, ma sarebbero andati dritti al punto per sottrarre il bottino di loro interesse. Portate via quindici selle, alcune di proprietà della scuola, altre dei privati, e una trentina di finimenti, nonché redini. Materiale prezioso, che di solito, spiega Pontarolo «viene fatto su misura per il cavallo e il cavaliere. È un dramma non solo dal punto di vista economico, ma anche perché nell’attesa che arrivi quella nuova, potrebbe esserci qualche difficoltà nel montare il cavallo».
Le tracce del colpo lasciate dai ladri sono evidenti. A “raccontare” cosa è avvenuto non è soltanto la selleria completamente spogliata dell’attrezzatura, ma anche i segni dell’effrazione per entrare e la carriola, utilizzata per spostare la preziosa refurtiva prima di essere abbandonata in mezzo al campo. Una serie di elementi che saranno utili alle forze dell’ordine impegnate nella ricostruzione della dinamica dell’azione dei ladri e nell’identificazione dei responsabili. Seguendo la scia delle tracce lasciate all’interno del maneggio, si può però già ricostruire una sequenza di possibili movimenti, culminati con la rottura di due porte prima di raggiungere i locali dove è custodita l’attrezzatura per l’equitazione.
«Si sono prima creati un varco nel recinto, che è distante dal luogo dove erano chiuse le selle» spiega Pontarolo. Secondo la sua ipotesi, la banda avrebbe raggiunto il maneggio con un mezzo poi lasciato abbandonato nel campo. Rotta la recinzione sarebbero avanzati fino a raggiungere la selleria. «Le selle erano in un locale chiuso a chiave. Hanno dovuto scassinare una porta vecchia e rompere il chiavistello, hanno poi divelto una seconda porta interna, prima di raggiungere le selle, che hanno caricato su una carriola per tornare verso i campi, dove l’abbiamo ritrovata, e dileguarsi con le cose portate via» continua il vicepresidente. Un colpo messo a segno in una manciata di minuti e presumibilmente a notte fonda, dal momento che nemmeno i proprietari del maneggio, che abitano nei locali di sopra, hanno avvertito nulla. «Di solito se sentono un cavallo nitrire, ci chiamano sempre. Ma stavolta non si sono accorti di niente».