Incidente all’inceneritore, operaio ucciso da una pala meccanica
PARONA. Travolto dalla pala meccanica della ruspa che si è sganciata per la rottura del braccio. Antonio D’Angiolella, 45 anni, operaio residente a Vigevano, è morto sul colpo. L’incidente si è verificato ieri mattina (12 dicembre) all’interno del termovalorizzatore di Parona, gestito dalla società Lomellina Energia. L’operaio era dipendente di una ditta esterna, la Guerini Rocco Romano di Vado Ligure, in provincia di Savona, che all’interno del termovalorizzatore ha l’appalto della movimentazione rifiuti e pulizia.
Secondo i rilievi dei carabinieri della compagnia di Vigevano, intervenuti insieme ai mezzi di soccorso e agli ispettori di Ats, l’uomo stava verificando il malfunzionamento della pala del mezzo utilizzato per prendere i rifiuti e spostarli. Cosa sia accaduto di preciso dovranno stabilirlo le indagini, ancora in corso, ma dai primi rilievi il braccio si è rotto proprio mentre l’uomo era sotto la benna.
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È il secondo incidente mortale che avviene al termovalorizzatore di Parona nel giro di due anni: nel 2022 era morto un uomo di 56 anni, colpito da un tubo che trasportava sabbia in pressione nella caldaia della linea dell’inceneritore.
La dinamica
Il gravissimo incidente è avvenuto verso le 8. L’operaio stava lavorando insieme a un collega, che era ai comandi della ruspa, una pala gommata che serve a movimentare il materiale. A un certo punto si è verificato un malfunzionamento alla pala e il 45enne è andato a controllare. Un’azione che si è rivelata fatale. In un istante il braccio meccanico ha ceduto e la pala, che era a circa tre metri di altezza, lo ha travolto. L’allarme è subito scattato. Il collega che era sul mezzo è stato il primo a intervenire. Sul posto sono arrivati i soccorsi, ma per l’uomo non c’era più niente da fare. Troppo gravi le ferite riportate.
Le indagini
Da quanto si è saputo l’uomo, che aveva peraltro un incarico come responsabile della sicurezza, lavorava nell’inceneritore da diversi anni. Prima era stato dipendente della ditta Gea, poi era stato assunto dalla ditta di Vado Ligure che era subentrata nell’appalto. Aveva quindi una certa esperienza e sapeva come operare senza correre rischi. A causare l’incidente sembra essere stato un evento imprevisto, ma resta da capire perché il braccio del mezzo ha ceduto. La ruspa è stata posta sotto sequestro dal magistrato della procura di Pavia e sul mezzo saranno eseguiti accertamenti, per valutare lo stato di manutenzione della pala meccanica e quindi le eventuali responsabilità. Sulle condizioni di sicurezza all’interno del termovalorizzatore, e in particolare nei locale in cui l’uomo stava lavorando, sarà la relazione degli ispettori dell’Ats a pronunciarsi.