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Cuorgnè, l’addio a Aldo Doano: era il decano degli ottici

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CUORGNE’. Nella notte tra sabato e domenica scorsa si è spento, per problemi cardiaci, Aldo Doano, il decano degli ottici canavesani. Aveva 92 anni. Era uno dei volti più conosciuti del mondo del commercio cittadino. I funerali si svolgeranno quest’oggi, mercoledì 18, alle 14,45, nella chiesa parrocchiale di San Dalmazzo, a poche centinaia di metri da quello che è stato il suo negozio nella centralissima via Garibaldi.

Aldo Doano è mancato domenica 15 all’ospedale civile cuorgnatese; da qualche tempo era ospite della casa di riposo Umberto I, dopo essere stato per alcuni mesi alla residenza Il Castello di Valperga, che aveva voluto abbandonare per tornare nella “sua” Cuorgnè.

È stato un professionista competente, dal carattere aperto e cordiale, capace di entrare in naturale empatia tanto con la clientela abituale quanto con i clienti di passaggio, ai quali dispensava consigli e suggerimenti utili nella scelta di lenti e montature come sul mondo della fotografia, di cui era appassionatissimo, così come della montagna.

Aldo Doano è stato infatti uno dei fondatori dell’allora sottosezione di Cuorgnè del Club alpino italiano nel 1973. Ha ricoperto per sei anni la carica di consigliere del sodalizio. Aveva partecipato come istruttore ai primi corsi di tecnica alpinistica e organizzato più volte la traversata in sci della Mer de Glace. Buon sciatore, l’ex commerciante aveva fatto parte anche dello Sci club Carlin.

«Lo ricordo come una persona con un ottimo carattere, sempre allegro - confida il presidente onorario del Cai cuorgnatese, Felice Bonatto -. Assieme abbiamo fatto le scalate classiche della nostra zona, sul Monte Bianco e sul Rosa. Per anni siamo andati insieme a fare le settimane bianche in tutte le località sciistiche più famose. Come sezione del Club alpino italiano, ricordiamo l’amico Aldo con affetto e simpatia».

L’ex commerciante non era sposato. Aveva vissuto prima con l’anziana mamma, poi da solo in un appartamento sopra al suo negozio, accanto alla farmacia Bertotti.

Uomo mite, misurato ma amante della compagnia, era legato da un’inossidabile e duratura amicizia proprio con il dottore e saggista Giovanni Bertotti, che era anche il suo medico curante e lo ha accompagnato passo passo nei giorni della malattia. Buon chitarrista ed eccellente ciclista, Aldo Doano, fin quando la salute lo ha accompagnato, ha sempre rallegrato gli amici “strimpellando” la sua amata chitarra e ancora l’estate scorsa, seppur ultranovantenne, inforcava la sua bicicletta per sempre più brevi gite.

«Finché avrò fiato non scenderò di sella - amava ripetere - e poi la tecnologia mi è venuta incontro: con la bici elettrica mi sento quasi di salire sino a Ceresole. E se poi proprio non riuscirò ad arrivare, mi fermerò cammin facendo per fare una partita a carte con gli amici». Aldo Doano è stato lucidissimo sino al giorno della morte, amorevolmente assistito dall’amica Silvana Mogli, che gli raccontava ogni giorno cosa succedeva in città e gli portava giornali e buone letture.

Aldo Doano lascia i nipoti Paolo, Massimiliano, Lucia e riposerà accanto alla madre nel cimitero cittadino.




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