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Rovesciare la piramide, la ricerca delle risorse umane

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Dal “Metodo Kaizen” alle strategie di inclusione: il direttore risorse umane Relmi Rizzato ci spiega come mettere le persone al centro sia la mossa vincente.


È diventato un mantra per molte aziende, un principio spesso citato ma non sempre applicato appieno. Per San Benedetto, invece, è una filosofia concreta. “Rovesciare la piramide” evidenzia il ruolo fondamentale delle persone e in San Benedetto è una realtà vissuta e applicata in ogni fase del processo produttivo. La motivazione e la capacità di essere flessibili, lavorando insieme, sono gli ingredienti di successo per un modello organizzativo fondato sull’impegno e sul valore.

Il direttore Risorse Umane del Gruppo, Relmi Rizzato, ne ha spiegato l’importanza per una pubblicazione interna, da cui peschiamo. Per essere vicini ai dipendenti, dice Rizzato, “applichiamo il metodo Kaizen: cerchiamo di “rovesciare la piramide”. Significa ascoltare, cercare di comprendere le esigenze e/o i suggerimenti del singolo agendo di conseguenza. Essere empatici, in una parola. Abbiamo imparato nel tempo quanto sia importante il contributo di ciascun collaboratore nell’implementare piccole soluzioni quotidiane per lavorare meglio e quanto questo contribuisca a far sentire ciascuno parte di una organizzazione più grande in cui può incidere sul risultato finale. È quello che ci fa dire “noi siamo San Benedetto”, facciamo le cose con il nostro modo, a volte originale e creativo. Direi che se il nostro lavoro richiede riservatezza e protezione delle informazioni, il nostro stile deve invece essere quello di chi apre le porte, di chi è disponibile e se anche non ha sempre la soluzione comunque è presente per ogni collaboratore”. E sull’inclusione, tema attualissimo, il direttore dice: “Nell’ultimo periodo è aumentata l’attenzione verso l’equità e le pari opportunità di carriera. Siamo ancora una organizzazione in cui è prevalente la presenza maschile, circa il 70% della forza lavoro, ma il dato va contestualizzato. In alcune aree il rapporto è invertito. Da tempo in azienda è attivato il Comitato Unico di Garanzia, cui i lavoratori possono rivolgersi per segnalare episodi di discriminazione. Opera in maniera autonoma rispetto alla direzione Risorse Umane, con poteri di indagine. In termini pratici, la sensibilità dell’azienda verso il tema si traduce in miglioramento delle possibilità di part-time, dei permessi a favore dei genitori e una attenzione per il bilanciamento vita-lavoro, con particolare riguardo al lavoro femminile. Aspetti oggetto di specifiche regolamentazioni nel recente rinnovo del contratto integrativo”.

La settimana del benessere

San Benedetto ha potenziato i servizi welfare e introdotto la consulenza con il nutrizionista, servizi medici locali o di supporto psicologico per la famiglia e la crescita individuale. Ha attivato iniziative per promuovere la riduzione del fumo e, in quella che viene definita “la settimana del benessere”, si è impegnata nella somministrazione di pasti aziendali leggeri e salutistici. è stata ristrutturata la mensa aziendale, diventata il Ristorante San Benedetto, ambiente in cui è piacevole rimanere anche consumata la pausa pranzo. Da qualche anno sostiene una manifestazione sportiva come la Maratonina di Scorzè, dove sponsorizza in particolare la 10Km Ecogreen Terra dell’Acqua, corsa in cui si corre da soli ma si vince in squadra, per favorire la collaborazione e il teamworking. Ha organizzato la funzione People Care, che ha il compito di occuparsi del benessere dei lavoratori; ha reso strutturale un progetto partito prima della pandemia, chiamato Progetto Vivaio: ogni anno dà la possibilità a studenti degli istituti superiori, soprattutto tecnici, di svolgere uno stage in azienda finalizzato all’inserimento come nuova risorsa. Infine, ha lanciato il Progetto Mentoring per creare un ponte di valori ed esperienze tra generazioni diverse facendo dialogare la generazione Z con le generazioni dei nati negli anni 60, X o Boomer. Da un lato gli under 35 che sono la San Benedetto del futuro e dall’altro i cinquantenni/sessantenni che sono ancora un futuro ma soprattutto un presente decisivo per il successo dell’azienda. Un’Azienda che quindi guarda al futuro e alle nuove generazioni, con progetti di formazione per trasferire competenze ai giovani e intercettare i talenti di domani.

Come attrarre i talenti

San Benedetto è impegnata in un progetto di attraction dei talenti dedicato all’area di ingegneria e sviluppo tecnologico, per promuovere una parte poco conosciuta dell’azienda: quella di progettazione e sviluppo di know how in tema di ideazione nuovi contenitori, nuovi materiali, nuovi impianti e nuovi tappi. Ha avviato una collaborazione con le università del territorio per far conoscere il grande lavoro che si nasconde dietro la bottiglia e avviare percorsi di borse di studio e stage finalizzati a una carriera in San Benedetto. Se parliamo di carriera, un altro aspetto non secondario in termini di politica retributiva e di retention è la definizione di percorsi di crescita dedicati ai collaboratori che non sempre prevedono una crescita verticale, ma spesso si traducono in crescita personale, miglioramento delle competenze manageriali, acquisizione di conoscenze. I collaboratori sono sfidati a migliorare tramite il raggiungimento di obiettivi pratici. Il metodo Kaizen, originario del Giappone, è stato introdotto da qualche anno. Un mix tra analisi, creatività e partecipazione che permette di dar voce a tutti i lavoratori. La mission è essere il sistema più efficiente e creare valore per i clienti nel mondo del beverage, con l’obiettivo di diventare un’organizzazione Kaizen a 360°. San Benedetto si è aggiudicata il premio internazionale Global Kaizen Award 2022, prima azienda italiana, distinguendosi per la maturità raggiunta nell’implementazione di questo metodo.

La Fabbrica dei Valori

Tra i valori da condividere con le generazioni più giovani, vanno considerati l’Innovazione e la Sostenibilità. San Benedetto è stata la prima azienda nel settore a fare dell’attenzione verso l’ambiente un valore da perseguire ed è impegnata oggi a estendere il suo impegno su altri fronti, perché essere sostenibile significa pensare anche alle persone e al territorio. Per questo collabora con le principali società di lavoro interinale e di ricerca di selezione. Con alcuni il rapporto è talmente stretto che si può parlare di partnership consolidata: sono il primo strumento per l’inserimento di collaboratori. Negli anni più recenti hanno, inoltre, iniziato a utilizzare piattaforme di ricerca, in particolare LinkedIn. Per convincere i giovani che San Benedetto è l’azienda giusta per crescere e fare carriera, Rizzato sottolinea che l’obiettivo comune, sottoscritto nell’integrativo, è creare la Fabbrica dei Valori. E conclude: “Chi ha l’umiltà di non sentirsi mai arrivato e la voglia di crescere, in casa San Benedetto è benvenuto”.

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